Poteva essere la serata del sorpasso. Anzi, doveva. Una partita sulla carta alla portata dei rossoneri. Quello contro lo Spezia di ieri sera doveva essere un match che avrebbe dovuto portare nel fienile 3 punti fondamentali. Così purtroppo non è stato
news milan
Che beffa la sconfitta di ieri: la prestazione è però un campanello d’allarme
Nella serata di ieri il Milan ha perso contro lo Spezia nel posticipo del 22esimo turno di Serie A. analizziamo il match.
L'arbitro ci ha messo del suo
Iniziamo con il dire che senza il grossolano errore arbitrale il Milan avrebbe vinto la partita. Sarebbe bastato far continuare il gioco senza fischiare il fallo a favore dei rossoneri. Il regolamento lo dice chiaro e netto. Se la palla resta tra i piedi della squadra che ha subito il fatto, e l'azione si fa pericolosa, il direttore di gara deve lasciar proseguire l'azione concedendo di fatto il vantaggio. Così non è stato. L'arbitro Serra ha fischiato in modo superficiale e frettoloso annullando quindi il gol di Junior Messias
Tralasciamo il grave errore arbitrale per un momento
Facciamo finta per un attimo che l'errore peraltro grave del signor Serra non sia mai accaduto. Prendiamo in considerazione la prestazione del Milan. I rossoneri nella partita di ieri sera non hanno di certo sfoderato la loro miglior prestazione. Il grave errore pesa. Sia nell'economia del match che del campionato. Il campanello d'allarme sarebbe però suonato ne più né meno. I reparti troppo distanti e sfilacciati l'uno con l'altro. I giocatori non sembravano poter creare pericoli, tolto Rafael Leao. Questo nonostante i rossoneri abbiano avuto in pano il pallino del gioco per tutti e 90 i minuti. Da qui ne deriva un'analisi breve e sintetica. I giocatori che hanno giocato ieri sera, ovvero le riserve in molti reparti, non sono stati all'altezza della situazione. Inefficaci e senza apparente cattiveria agonistica il Milan non ha mai dato l'impressione di poter fare male nonostante meritasse i 3 punti. Urgono rinforzi e urge recuperare i titolari al più presto!
Di Sergio Poli
© RIPRODUZIONE RISERVATA