Si avvicina il fischio d'inizio della Seria A e la tensione inizia a salire. Il Milan, come molti altri club, vuole nuove soluzione per quanto riguarda la riapertura degli stadi ma soprattutto vuole delle risposte; dopo la lunga crisi causata dalla pandemia, la società rossonera ha bisogno di capire quando tutto potrà tornare alla normalità.
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Milan, Scaroni sbotta: ” Il Green pass basta per riaprire gli stadi al 100%”
Il presidente rossonero ha espresso in maniera netta le sue perplessità e preoccupazioni per i ritardi nelle riaperture degli stadi
A causa dei molti blocchi e restrizioni per il Covid-19, il nostro calcio ha perso ben 443 milioni di euro, e ad oggi, sembra molto lontano dal trovare la strada verso il riassestamento dei conti. Così oltre a Giulini e Marotta, ora, anche il presidente del Milan ha alzato la voce ed espresso in maniera netta le sue perplessità e preoccupazioni per i ritardi nelle riaperture degli stadi.
Le parole del Presidente del Milan
Per Paolo Scaroni alla compagine rossonera non basterà fare un buon mercato o allenarsi fino allo sfinimento per raggiungere gli obbiettivi stagionali; i diavoli avranno anche bisogno del sostegno dei loro tifosi a San Siro e soprattutto degli introiti derivati dalle vendite dei biglietti.
Insomma, non neghiamolo, riportare le tifoserie allo stadio sta diventando una priorità per molti esponenti del nostro calcio, che con le nuove norme sanitarie vorrebbero proporre una riapertura al 100%.
Le parole del numero 1 rossonero: "I ricavi da stadio rappresentano circa un terzo delle entrate dei club, quindi il fatto di non averne avuti per così tanti mesi è stato un colpo micidiale sui nostri conti economici. Il Milan dallo stadio incassa 40 milioni".
La soluzione del diavolo: "Io dico che vanno riaperti al 100%. Come stanno facendo in Inghilterra, Francia o Spagna: penso che il green pass sia una garanzia sufficiente per poter accogliere tutti. Il 50% lo considero largamente insufficiente, ma deve essere un 50% vero e immediato".
Scaroni lancia l'appello: "Se non ci venisse concesso nemmeno quello, bisognerà intervenire sul terreno dei ristori. Del resto non si capisce perché non dobbiamo avere diritti che altri hanno".
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