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Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid.
Sul sito ufficiale del Milan è presente un comunicato ufficiale dove si legge: "Squadra che vince si cambia poco, solitamente. Il Real 2024/25 ha fatto eccezione non in termini quantitativi ma qualitativi, dato che in estate sono arrivati il giovanissimo brasiliano Endrick - che ha esordito proprio contro il Milan a Chicago - e soprattutto Kylian Mbappé, che torna a incrociare i rossoneri dopo la doppia sfida con il PSG nella scorsa stagione. L'arrivo della stella francese in un assetto che può vederlo condividere la trequarti offensiva con giocatori del calibro di Vinicius jr, Rodrygo e Bellingham, fa sì che la ricerca degli equilibri tattici sul terreno di gioco sia costante e difficile, e che passi necessariamente da un eccellente lavoro senza palla - in particolare degli ultimi due - per rendere possibile la coesistenza di Vinicius e dello stesso Mbappé, tendenzialmente abituati a coprire le stesse zone di campo. Più del possesso, del controllo continuo del pallone questa versione del Real Madrid sembra cercare la corsa, per non fornire punti di riferimento all'avversaria anche soltanto nel corso di una singola frazione di gioco".
"La partita contro il Borussia Dortmund è un esempio in tal senso, e di come una volta "liberato" il talento in una condizione di punteggio difficile nessun risultato sia realmente acquisito e determinato. Più volte in queste stagioni i Blancos si sono distinti per rimonte clamorose in campo europeo - soprattutto al Bernabéu - e va da sé come l'attenzione massima lungo tutti i 90' sia indispensabile per puntare a ottenere il massimo della posta in palio. Tali aspetti, però, sono cruciali anche per la squadra di Ancelotti. I quattro gol subiti in un tempo dal Barcellona hanno dimostrato come nel momento in cui vengono a mancare il dinamismo e il coordinamento nei movimenti senza palla il Real appaia più vulnerabile che in passato nella capacità di coprire il campo difensivamente, esponendosi a ripartenze e inserimenti degli avversari. Il Milan ha i giocatori per farlo, ed è plausibile immaginare come il risultato finale possa sorridere alla squadra che lavorerà meglio nelle fasi di non possesso e nei movimenti senza palla".
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