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Matteo Marani
La Serie A sta per ripartire e il Milan si prepara ad accogliere a San Siro la Roma di Mou, nella sfida valevole per la prima giornata di ritorno, in programma il 6 gennaio. MatteoMarani, noto giornalista di "Sky Sport" ha rilasciato una lunga intervista per "Milannews.it" dove ha parlato di diversi temi legati all'attualità rossonera.
Sugli obiettivi del Milan: "Io penso che molto dipenda dalle concorrenti. Il discorso va contestualizzato perchè il Milan sta facendo abbondantemente bene. La squadra è in linea con lo scorso anno dove fece una grandissima impresa nel girone d’andata. Fece una prima parte di stagione eccezionale e inattesa, fatto di partite fantastiche. Se si va a confrontare con il presente il Milan ha solo un punto in meno di un anno fa tenendo conto che ha avuto tantissime assenze rispetto. Un anno fa dove gli infortuni arrivarono nel girone di ritorno. Per quanto riguarda i gol fatti e subiti, ha incassato le stesse reti, 22, e ne ha fatto uno in più, 40 invece di 39. C’è un allineamento totale, con l’aggiunta di concorrenti molto più agguerrite. Il Napoli è una delle sorprese della stagione ma nel mese di dicembre ha avuto una flessione molto forte complici le assenze di grandi giocatori. La vera novità è l’Inter che non ci aspettavamo così forte. I nerazzurri che passano da Conte a Inzaghi e cedono Lukaku e Hakimi, mandando un messaggio di ridimensionamento. E' addirittura superiore al rendimento dell’Inter di Conte. Il Milan non ha fatto meno bene dell’anno scorso ma in realtà è l’Inter che sta facendo molto meglio, subendo 8 gol in meno rispetto allo scorso anno, avendo segnato 4 reti in più e guadagnato 5 punti. Il Milan sta facendo benissimo e sta consolidando i risultati dello scorso anno. 42 punti in 19 giornate sono la conferma che i rossoneri sono lassù e ci stanno benissimo. La domanda vera sarà capire cosa succederà in questo girone di ritorno. La scorsa stagione vedemmo le ultime 19 giornate con un Milan più in difficoltà e l’Inter che fece 50 punti: bisogna capire se magari i nerazzurri abbiano già fatto il loro filotto di vittorie e paghino qualche difficoltà in questi primi mesi dell’anno. A fine gennaio se il campionato procederà in maniera regolare, si capiranno meglio le gerarchie".
Su Maldini e Massara: "Ho un apprezzamento smisurato nei confronti di Maldini e Massara, una coppia che lavora molto bene. Ho avuto l’occasione di incontrarli. Mi piace l’impostazione che hanno dato, hanno una loro linea e attuano delle scelte coerenti. Hanno un indipendenza di giudizio corretta e qualunque risultato dipende dalla serietà con cui i dirigenti lavorano. Mi piace le decisioni che prendono, alcune anche costose come la scelta su Donnarumma. Continuo a pensare che quella decisione non abbia indebolito il Milan: è vero, parliamo di uno dei migliori portieri in Europa ma Maignan si è dimostrato un ottimo sostituto. E’ stata però una risposta forte con cui il Milan ha dichiarato che non sottostà a nessuna logica esterna: l’ho ripetuto spesso a Sky che ho visto troppi club sottostare a pressioni e ricatti di società e agenti. Maldini ha fatto una scelta da Milan e spero che questa venga ripagata. Il Milan è il Milan e deve avere la statura di prendere decisioni che mettono al centro il club. Maldini è un’immagine meravigliosa del club, mi piace il suo stile e come parla. Lo stimo come persona così come Massara. Conosco bene Sabatini che reputo uno dei più grandi dirigenti italiani e lui mi ha sempre detto ‘Riky è il più bravo di tutti’. E’ una sorta di figlioccio per lui e devo dire che ha ragione. Le scelte che ha fatto sul mercato sono intelligenti e il rendimento della squadra lo dimostra. Vi è poi da lodare Elliott, una proprietà solida che ha garantito continuità societaria in un momento non semplice per il calcio italiano e non solo".
Su Stefano Pioli: "Secondo me è un uomo di grandissimo equilibrio. Per un allenatore a questo livello è la cosa più importante e difficile da avere. E’ un uomo che crede nel proprio lavoro, non cerca il consenso dei media come qualche suo collega. E’ una persona molto educata e civile, è un perfetto esempio di emiliano: persona educata e misurata ma capace di incidere con scelte importanti. Due anni fa leggevo durante il lockdown che Pioli. Ha fatto un secondo posto in campionato e attualmente si trova ancora in seconda posizione dietro a una sorprendente Inter. Senza l’exploit della squadra di Inzaghi probabilmente il Milan sarebbe ancora primo. Ha meritato il rinnovo di contratto e apprezzo di lui il fatto che sappia lavorare con il club e i dirigenti. La triangolazione con Massara e Maldini è uno dei segreti della rinascita del Milan e a questo aggiunge una grande sapienza tattica. L’equilibrio però è una grandissima virtù in qualsiasi ambito e il suo deriva da una grande intelligenza di base".
Su Ibrahimovic: "È un Ibrahimovic molto maturo, è quasi il padre di questo spogliatoio e una figura che va oltre al campo. È un uomo che carica i compagni, che li sgrida. Pioli è stato bravissimo nella gestione del giocatore perchè non ha subito la gelosia di un calciatore così importante. Non è facile questo aspetto perchè per gli allenatori non è semplice avere calciatori del peso e della personalità di Ibrahimovic. Ha preso il meglio di Zlatan, non è mai entrato in conflitto con lui e ha saputo smussare alcuni suoi angoli. Non è l’Ibrahimovic di 10 anni fa anche perchè probabilmente avrebbe litigato con qualche compagno, sa che deve rivestire un ruolo diverso e gli viene chiesto un contributo di crescita dell’ambiente che gli riconosce questo scatto di autostima. Penso che nessun giocatore riesca come Ibrahimovic a cambiare un ambiente nel calcio di oggi. Il valore di Cristiano Ronaldo non si discute, così come quello di Messi. Non credo però che in uno spogliatoio in difficoltà riescano a cambiare l’umore di un gruppo, mi sembrano grandi campioni circoscritti nel loro perimetro e concentrati su loro stessi, sui loro traguardi e i loro record. Se notate Ronaldo quando i compagni segnano non va quasi mai ad abbracciarli ma aspetta che loro vadano da lui. Ibrahimovic è stato il fratello maggiore del gruppo e questo è stato molto bello. Ora ci sarà un passaggio delicato: dovrà esserci il passaggio di testimone perchè il Milan dovrà fare dei ragionamenti sulla punta del futuro. Al di là del rinnovo che si farà, servirà un terzo e ultimo Ibrahimovic che passi il testimone al suo erede in rossonero".
Sul ricordo più bello che lo lega al Milan: "Ho visto tantissimi Milan, anche dal vivo. C’è stato un periodo in cui ero spesso a Milanello che consideravo una seconda casa con Ugo Allevi e Sapienza che mi facevano sentire veramente a casa. La più grande emozione è l’intervista a Van Basten nel 1994 che mi stava dicendo che stava chiudendo la carriera e l’altra emozione forte è una giornata in cui andai a intervistare Fabio Capello che ora è un amico a Sky. Prima di intervistarlo mi disse di accompagnarlo al campo 1, mi sedetti con lui sulla panchina e guardammo l’allenamento dove dava indicazioni. Alla fine andammo a fare l’intervista ma l’ambiente di Milanello era bellissimo. Quando arrivavi, capivi perchè quella società impostata da Berlusconi e Galliani avesse raggiunto quei grandissimi successi. Ritengo Galliani uno dei più grandi uomini di sport in Italia. Mi ricordo poi un bellissimo rapporto con Gattuso e con Marco Simone con cui mi vedevo spesso anche fuori dall’ambito lavorativo. Rino poi lo conosco dai tempi dei Rangers Glasgow quando andai ad intervistarlo in Scozia. Quando passò poi al Milan mantenemmo una grandissima amicizia, segnale che si poteva essere uniti tra addetti ai lavori anche fuori dal campo di gioco".
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