(acmilan) Il Milan vince, batte la Fiorentina, torna a gioire in campionato a San Siro, festeggia con Hernández e abbraccia Camarda. Grazie al Debriefing scomponiamo l'1-0 nella 13ª giornata di Serie A per approfondire gli argomenti di principale interesse a nostro favore.
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Milan-Fiorentina: il debriefing della sfida di San Siro
COMPATTEZZA E SACRIFICIO, LA PRESTAZIONE PRIMA DELLA VITTORIA
Mai come adesso brilla la vittoria, il ritorno alla vittoria. In Serie A mancava da inizio ottobre, a San Siro da fine settembre (Lazio). Tre punti d'oro in un periodo molto delicato, contando le scorie post-Lecce e la gestione di un dopo-sosta per le Nazionali spesso non ben decifrabile. La squadra ha lavorato, è rimasta compatta e lo ha dimostrato in campo. Prima del fondamentale 1-0 bisogna isolare e apprezzare la prestazione, di volontà e sacrificio. I rossoneri hanno creato diverse azioni offensive degne di nota, una delle quali ha portato al rigore poi realizzato da Hernández. A proposito: bello rivedere Theo in gol, non accadeva dall'esordio casalingo (Torino). Attenzione e applicazione dell'intero gruppo sono stati anche ripagati dalla sorte nell'occasione in pieno recupero salvata da Maignan, ma in generale la sofferenza è stata ridotta e la porta inviolata aggiunge fiducia.
ATTACCO RIMANEGGIATO, ATTACCO POSITIVO
Con l'attacco in emergenza, ridotto ai minimi termini a livello di numeri e di conseguenza rotazioni, la risposta migliore è arrivata da Jović. Luka rappresenta la prima alternativa a Giroud, oggi e pure il prossimo weekend col Frosinone assente per squalifica, e ha sicuramente giocato la sua miglior prova stagionale. Finora non si era mai acceso, al di là dei pochi spezzoni a disposizione. Un atteggiamento più vivo e coinvolto. Tante le scelte corrette, come quella geniale che ha aperto la strada del vantaggio decisivo. Peccato per il gol solo accarezzato nella ripresa, però gli spunti sono incoraggianti e non devono rimanere isolati. Da sottolineare anche la sostanza di Pulisic e Chukwueze. Impossibile, poi, non menzionare Francesco Camarda, esordio da favola dal senso pratico perché in quel momento Pioli ne aveva bisogno.
PRIMO TEMPO E POST-PARTITA, SEGNALI DI CRESCITA
Il Milan (14) è la squadra che ha segnato più reti nei primi tempi di questo campionato. Non è un dato banale, ormai è una tendenza ma di recente non era stato supportato: Napoli e Lecce, doppio vantaggio proprio nella prima frazione poi non difeso a dovere, aprendo il varco per la rimonta avversaria fino al pareggio.
Stavolta no e l'effetto benefico è la vittoria, pesante seppur di misura, guadagnando rispetto al quinto posto (attualmente +6) e accorciando su Inter o Juventus - magari entrambe - in base all'esito odierno. Imparare dagli errori, correggerli evitando amnesie che rischiano di essere pagate a caro prezzo (vedi gli episodi al Maradona e al Via del Mare). Uscire rafforzati dopo questa gara è ossigeno per preparare al massimo il crocevia di Champions League. Martedì il Diavolo è obbligato a battere il Borussia Dortmund se vuole scavalcarlo ed essere padrone del proprio destino verso la qualificazione, avvicinarsi ricaricati all'appuntamento aumenta le speranze.
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