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Criscitiello: “Scaroni punti in alto e non guardi solo il bilancio. Il Milan..”

Michele Criscitiello

Michele Criscitiello, nel suo editoriale del lunedì pubblicato su TMW, ha parlato come sempre anche del Milan. Criscitiello scrive: “Premessa 1: Scaroni può dire tutto quello che vuole.  Premessa 2: Scaroni ha torto ed è meglio non parlare...

Redazione Il Milanista

Michele Criscitiello, nel suo editoriale del lunedì pubblicato su TMW, ha parlato come sempre anche del Milan.

Criscitiello scrive: “Premessa 1: Scaroni può dire tutto quello che vuole.  Premessa 2: Scaroni ha torto ed è meglio non parlare in piena lotta scudetto. A cosa mi riferisco? Alle parole dette a Radio 24 dal Presidente del Milan: "Tutto quello che verrà più del quarto posto sarà guadagnato, ad inizio stagione ho fatto i calcoli e il budget considerava la quarta posizione". Tutto giusto... se fossimo all'Eni. Se fossimo in una azienda di metallo. Tutto sbagliato se stiamo facendo calcio, siamo nel mese di aprile, la squadra del Presidente che parla (all'epoca dell'intervista) ha un punto sul Napoli ed è prima e hai appena riempito San Siro con 70 mila tifosi.

Il calcio, nel bene e nel male, non è un'azienda normale. Se lo fosse, molte società sarebbero fallite da anni. Scaroni, lo sappiamo, non è un Presidente di calcio ma è per la sua grande professionalità prestato come figura al Milan. Queste parole, però, le deve pesare in piena lotta scudetto. E scusate: sono inaccettabili. Il calcio non è solo economia. Non puoi dire, da primo in classifica, mi va bene il quarto posto perché i miei calcoli di inizio anno sul file Excel prevedevano l'ingresso in Champions.

Ammazzi una squadra giovane che se vede accontentarsi il suo Presidente perché dovrebbe alzare l'asticella? Come fai a spiegare a 70 mila persone a San Siro che al suo Presidente basterebbe, alla fine dei conti, il quarto posto? Rilasciare queste parole dopo lo 0-0 con il Bologna è stata pura follia. Un Presidente, così come un imprenditore, deve guardare certamente ai conti e ai bilanci, ma non può pensare di fare calcio senza avere l'ambizione di arrivare sempre più in alto. Anche perché campionati cosi dispersivi e mediocri non accadono tutti gli anni. Con l'Inter reduce dalla rivoluzione post Conte, con la Juve che ha fatto ridere, con le romane mai in corsa per lo scudetto, Milan e Napoli avevano e hanno il dovere di provarci fino in fondo. Anche se sappiamo tutti che nessuna delle due fallirà se non dovesse arrivare lo scudetto. Il calcio, però, è emozione e sangue caldo. I conti, quelli in Excel, si fanno alla fine”.