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A dicembre la Salernitana di Colantuono ha dovuto saltare due match di campionato contro Udinese e Venezia. A bloccare la formazione campana l'ASL che ha vietato ai granata la partecipazione alle due partite.
Nella giornata di oggi, ai microfoni di Sky Sport, è intervenuto il direttore dell'Area Tecnica dell'Udinese Pierpaolo Marino che, dal primo momento, non aveva digerito la scelta dell'Autorità Sanitaria Locale. Ecco le sue parole: "L'arrabbiatura non passerà, finché la classifica non ci darà quello che vogliamo. Rimane il rammarico per quella giornata incredibile, di vigilia, nella sfida contro l'Atalanta perché in quarant'anni di calcio è successo qualcosa che non si è mai visto".
Ma le ha insegnato qualcosa quella vigilia? - "No, non ho niente da imparare, se non la delusione, il rammarico perché questo è uno sport dove tutti dovrebbero essere messi in condizione di giocare al massimo delle possibilità. Ho fatto qualcosa come 34 campionati fra Serie A e B, una trentina di A, devo dire che un momento così irrazionale non lo avevo mai vissuto".
Il nuovo protocollo la convince? - "Non abbiamo niente di notificato, mi sembra più logico. Se la vogliamo parametrare alla partita con l'Atalanta, facendo un calcolo sommario che abbiamo fatto anche se non sappiamo qual è il numero - aspettiamo la Federcalcio, spero la ponderino bene: i Primavera non professionisti, portieri o giocatori di movimento non devono andare in campo in A - mi riservo di giudicarlo... Mi pare una sconfitta per gli enti organizzativi, soprattutto per la Lega, che a un anno di distanza da Juventus-Napoli si è sollecitato solamente ora, dopo l'obbrobrio di Udinese-Atalanta, il parere del governo. Non ci si mette a legiferare a due giorni dalla partita".
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