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MILAN, ITALY - SEPTEMBER 17: Head Coach of AC Milan Paulo Fonseca reacts during the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD1 match between AC Milan and Liverpool FC at Stadio San Siro on September 17, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images)
Ai microfoni di TMW Radio è intervenuto Luca Marchetti per parlare della situazione in casa del Milan.
Su Fonseca: “Parlare di una panchina in bilico era eccessivo. C’erano segnali di insofferenza ma non la volontà di cambiare. Poi sono arrivate risposte positive. È chiaro che se dovesse arrivare il terzo risultato positivo tre indizi farebbero una prova, specialmente considerando che hai battuto il derby e affrontato il Leverkusen. Sarebbe una risposta importante”.
Bisogna dare tempo all’allenatore: “Quando parliamo di dare tempo agli allenatori è proprio questo. Il calcio è bello perché non c’è una ricetta magica. Ognuno ha la sua filosofia e bisogna trovare la giusta alchimia tattica e di gestione del gruppo”.
Sulla squadra: “Leao in queste ultime partite è sembrato più all’interno di questa progettualità, sicuramente meglio di quanto visto nel famoso cooling break di cui si è tanto parlato. Per giocare con i quattro attaccanti serve sacrificio. Abraham e Morata fanno un lavoro straordinario. Pulisic sembra indemoniato e anche Leao è più inserito. Per sostenere questi giocatori devi correre tanto, prima potevi pensare di fare una corsa in meno con Loftus-Cheek. Quei cartelloni con scritto coraggio in tutte le lingue del mondo non so se siano una stupidaggine, ma ti fanno capire che approccio vuole avere l’allenatore”.
Se le vicende extra-campo di Milan e Inter possono incidere sulla stagione: “Non credo, in questo momento si parla di dinamiche molto lontane ai giocatori, anche se ci sono state situazioni in cui questi due mondi sono venuti a contatto. È impossibile che non ci siano contatti, ma non vengono vissuti dai calciatori in maniera diretta. I giocatori possono immaginare che ci siano delle zone con situazioni poco chiare, ma non credo ci sia una preoccupazione dal punto di vista sportivo”.
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