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Mancini: “Il primo responsabile sono io. Futuro? Ora non lo so”

Redazione Il Milanista

Ecco le parole di Roberto Mancini dopo la scottante eliminazione dal mondiale per mano della Macedonia del Nord

Dopo l'eliminazione dal Mondiale contro la Macedonia del Nord Roberto Mancini ha parlato ai microfoni della Rai: "Nel luglio scorso ho vissuto all'Europeo la gioia più bella della mia carriera. Ora ho vissuto la delusione più grande. Il calcio è questo, a volte succedono cose incredibili. Mi riesce difficile analizzare la partita, non conosco nemmeno lo score. La vittoria all'Europeo è stata strameritata e poi la fortuna che ci aveva accompagnato, si è trasformata in totale sfortuna, ma quando si perde e si va fuori si deve anche soffrire. Non so cosa dire. Forse non dovevamo arrivare fino a questo punto. Ci sono state due situazioni che normalmente non accadono, ne bastava una. Subire il gol al 90' sembra fatto apposta. Questa è una squadra con bravi giocatori, mi dispiace molto per loro. A livello umano posso dire che voglio più bene ai ragazzi che a luglio. Il mio futuro? Non lo so, ora la delusione è troppo grande. Prima bisogna far passare un po' di tempo ma la squadra ha giocatori bravi e ha un grande futuro".

SULLE PAROLE DI GRAVINA - "Ringrazio il presidente Gravina della fiducia, ma ripeto: è difficile parlarne ora. I prossimi giorni saranno duri. I ragazzi non meritavano di stare fuori dal Mondiale. Quando uno perde deve subire e stare in silenzio. Ora si torna a Coverciano, ci si allena e si va in Turchia per giocare".

SULLA PARTITA - "Cosa si può dire di una partita dove abbiamo tirato 40 volte? Abbiamo subito il gol alla fine e non sappiamo neanche perché. Non sappiamo nemmeno perché siamo arrivati fino a qui. Abbiamo vinto un Europeo e siamo rimasti imbattuti per due anni e mezzo per cui io una cosa la so: i nostri giocatori sono bravissimi. Quindi non è colpa loro o del presidente: il primo responsabile sono io. Quando si perde il primo responsabile è l'allenatore. Quando ci sono europei e mondiali, la Nazionale diventa importante, poi però viene un po' abbandonata, quantomeno rispetto a una volta. È un pensiero che ho da tempo, ma penso che non c'entri con la sconfitta".