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Maignan si racconta: “Se non sei pazzo non puoi fare il portiere…”

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Il portiere del Milan si è raccontato insieme ad altri ospiti, intervenendo ai microfoni di The Bridge, un format di ESN Media su YouTube
Lorenzo Focolari Redattore 

Mike Maignan è intervenuto ai microfoni di The Bridge, un format di ESN Media su YouTube. Il portiere del Milan si è raccontato insieme ad altri ospiti, come Aurelien Tchouameni e Samuel Eto'o. L'estremo difensore, tra le altre cose, ha parlato della sua mentalità.

Mentalità: "Dipende tutto da te stesso, anche se siamo abituati a dire che il calcio è uno sport di squadra, alla fine dipende da te. Perché quando sbagli una partita o quando sbagli qualcosa non stai rendendo come dovresti. Chi puoi incolpare? Non inizi a cercare scuse del tipo: "il mio compagno di squadra non era così bravo, non ha fatto questo, non ha fatto quello". Se fai tutto il possibile per avere successo e non ci riesci, continuerai a farti domande per poter andare oltre per trovare quel qualcosa in più, per andare avanti.

E penso che con questa mentalità, in tutto ciò che fai nella vita, sei tu contro di te. Ti alzi ogni mattina, devi raggiungere i tuoi obiettivi, i tuoi traguardi e andare avanti perché se aspetti che qualcuno ti spinga, che lo faccia per te, nessuno lo farà. Succede di perdere contro te stesso, ma sono lezioni di vita, impari da queste lezioni".

L'anno scorso: "Nella scorsa stagione, per chi seguiva un po' il Milan, ho scoperto di aver perso la battaglia contro me stesso. Perché la mia lotta è rimanere concentrato su ciò in cui sono bravo, su me stesso, e non lasciarmi coinvolgere da tutto quello che accade intorno a me. Ho dovuto combattere brutte battaglie. La battaglia che ho dovuto combattere non l'ho fatta, quindi sapevo che l'avrei persa. Perciò quello che farò ora, come ho già detto, è che imparerò da tutto ciò per tornare alla grande nella prossima stagione".

Serve pazzia: "Se non sei pazzo e non hai questa mentalità, non puoi fare il portiere. Tutti i portieri di alto livello oggi devono essere pazzi e avere una mentalità forte, altrimenti non può funzionare. E' difficile vedere oggi un portiere che non abbia tutto questo ad alto livello, perché viene automaticamente calpestato dai compagni, dalla pressione, dagli errori, anche se tutti sbagliano, ma la cosa più importante è cosa fai dopo".