Il giornalista BrunoLonghi, intervenuto a Sky Sport 24, ha commentato così la scelta di Gigio Donnarumma di andare via dal Milan a zero: "Se fossi stato in chi doveva consigliare Donnarumma gli Avrei detto di aspettare e pensarci bene. Tutto quello che gli dava Milano, la sua città d’adozione, con una società come il Milan che va in Champions io non avrei fatto una ma centomila riflessioni prima di andarmene".
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Longhi: “Gigio via dal Milan? Doveva pensarci 100mila volte”
Le parole di Bruno Longhi e il focus sui giovani rossoneri che lasciano la casa Madre dopo l'esplosione nel calcio che conta.
La primavera rossonera è stata abituata a sfornare nel corso degli anni un gran numero di talenti. Questa tradizione è stata rispettata anche nelle ultime stagioni, con nomi che poi hanno avuto successo nel calcio che conta venuti fuori proprio dal settore giovanile rossonero. Pensiamo in primis a Gigio Donnarumma, a Manuel Locatelli, a Bryan Cristante, a Matteo Pessina, a Matteo Darmian, a Davide Calabria. Fra questi, solo quest'ultimo resta ancora saldamente nei piani rossoneri. Per un motivo per un altro infatti, tutti presto tardi hanno lasciato la città che li aveva cresciuti calcisticamente.
IL CASO GIANLUIGI DONNARUMMA - Lorenzo Minotti, opinionista, si è così espresso a 'Calciomercato - L'Originale' in onda su SkySport sull'avvicendamento tra Donnarumma e Maignan: "Il Milan non si è fatto cogliere impreparato: era messo all'angolo, ma ne è uscito molto bene. Non si è fatto ricattare ed è un stato un esempio per tante altre situazioni complicate, come quella di Calhanoglu. Maignan? Magari vedendolo dal vivo nella doppia sfida col Lille aveva già convinto..."
L'ADDIO PREMATURO DI LOCATELLI - Mattia Locatelli, fratello di Manuel, si è così espresso a SkySport raccontando l'addio del numero 73 al Milan: "È stato uno dei momenti più tristi della carriera di Manuel, non è bello sentirsi dire una cosa che non si aspettava. Gli siamo stati il più vicini possibile con messaggi e chiamate. L'unica volta che l'ho chiamato per stargli vicino è stato quando è tornato a San Siro da avversario del Milan per la prima volta, col Sassuolo, dicendogli di stare tranquillo e non pensare a cosa lo circondava".
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