Ci siamo. È arrivato il momento di conoscere il nuovo allenatore del Milan. Tra pochi minuti Sergio Conceicao parlerà per la prima volta in conferenza stampa. Qui su ilMilanista.it potrete seguire il live testuale:
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Conceicao: “Se sono qui è perchè qualcosa non ha funzionato, il mio calcio è semplice…”
Prende la parola Ibrahimovic: “oglio ringraziare Fonseca per quello che ha fatto e per il professionista che è. Massimo rispetto per lui. È stato esonerato perché non ha avuto continuità di risultati e quando sei al Milan è essenziale. Chiedo scusa a Paulo e ai tifosi per averlo mandato in conferenza stampa dopo la partita, abbiamo fatto un errore. Noi rispettiamo i tifosi e abbiamo la Supercoppa come obiettivo di questo anno. La responsabilità non è solo dell’allenatore ma di tutti. È arrivato il momento di presentare il nuovo tecnico del Milan, non c’è bisogno di presentarlo. Conceicao è un vincente, porta carattere. Ha preso il Porto dove ha fatto molti risultati entrando in corsa. Ieri è arrivato e subito ha lavorato, noi lo vogliamo mettere in condizione di fare subito bene”.
Conceicao: “è un piacere essere così. Sono orgoglioso di essere qui, è un piacere venire a lavorare in una squadra così grande. Ho affrontato il Milan come allenatore, otlre che come giocatore. È un passo in avanti nella mia carriera. I tifosi sono l’anima del club, senza loro è difficile vivere e crescere. Noi dobbiamo rispettare questi valori e lavorare tanto per dimostrare di essere all’altezza del Milan. se sono qua vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Noi non abbiamo come obiettivo solo la Supercoppa, dobbiamo riflettere. Non abbiamo molto tempo per lavorare sulla prossima partita, ma non cerchiamo scuse. Siamo qui per vincere”.
“Mio figlio sarà un avversario venerdì, a casa è mio figlio come tutti i padri e figli. Ho detto ai ragazzi che dobbiamo cambiare il sistema, dopo c’è tutta la mentalità della squadra che non è negoziabile. Questa voglia di arrivare a fine partita sapendo che abbiamo dato tutto, non è facile. Voglio che i giocatori vivano con passione le partite come faccio io. Devono avere il brillo sugli occhi”.
“Secondo me non c’è solo una cosa che non ha funzionato, ma di più. Io penso che Paulo ha avuto dei periodi belli qua, delle partite che mi sono piaciute, altre non tanto. Non possiamo essere perfetti perché non è possibile. Ogni settimana c’è un test difficile. Noi dobbiamo essere preparati per questo”.
“Io sono diverso da quando ero un giocatore. L’allenatore non dorme neanche, perché c’è molta informazione. C’è lo stress di volere conoscere ogni piccola cosa, perché tutti sono importanti. Abbiamo tanta voglia di conoscere tutti per arrivare il prima possibile alla conoscenza di tutti velocemente perché i tempi sono corti. Venerdì giochiamo la semifinale di Supercoppa e vogliamo essere presenti”.
“Ogni settimana c’era un club interessato a me in estate, parlano sempre e è normale. Escono notizie che noi non possiamo controllare. È arrivato tutto velocemente con il Milan ma va bene così. Sono venuto al Milan perché sto allenando uno dei migliori club al mondo, non potevo dire di no”.
“Dipende dalla situazione, io non devo cambiare adesso. Faccio questo mestiere da 13 anni, non cambio il mio modo di essere. Sanno di avere davanti qualcuno davanti che è molto diretto. Saranno felice i titolari, meno chi andrà in panchina. Ma così funziona in un gruppo. Allenamento al massimo e poi partite. Questo deve dare forza, la pressione fa parte del calcio. Ho fiducia di fare un buon lavoro, posso parlare tanto ma poi servono i risultati”.
“Non devo andare dipendendo dall’ambiente, vado avanti seguendo le mie idee. Abbiamo la strategia dell’avversario, ma i principi sono sulla mia squadra. Per me il calcio è semplice, il gioco dominante è il risultato”.
“Faremo di tutto per arrivare in Champions, c’è molto lavoro da fare. In questo momento abbiamo molti infortunati, ma dobbiamo lavorare con quelli che abbiamo a disposizione. Ho una rosa e ho fiducia nei miei giocatori per arrivare a vincere. Per un allenatore è meglio avere tutti a disposizione, ma gli infortuni fanno parte del calcio”.
“Per me tutti i giocatori sono uguali, non fa la differenza se hai 17 anni o 37. Si lavora al massimo in allenamento. Non ci sono differenze, nello spogliatoio loro sanno che l’esigenza è uguale per tutti. A me piace capire la storia di ogni giocatore per conoscerlo meglio e per capire i suoi comportamenti. Io ho già parlato con tutti”.
“Ognuno ha il suo lavoro da fare, la comunicazione la facciamo tutti i giorni. a me piace sapere come lavorano i dottori, i fisioterapisti… per conoscere bene come lavorano tutti”.
“La prima cosa che ho detto è voglio conoscere bene i ragazzi che sono qua. Non è giusto perché non conosco bene i giovani, poi dopo ne parliamo”.
“Sono situazioni diverse quelle tra il Milan e il Nantes, è stato un grande lavoro lì in Francia. È tutto diverso, non si deve paragonare. Qua la pressione è diversa e questo ambiente ci deve dare qualcosa di più e non meno. Si deve prendere questo con responsabilità, lavorare al massimo, essere umili e molto fiduciosi di quello che viene”.
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