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Adani
L’opinionista Lele Adani ha analizzato i motivi per cui le squadre italiane non riescono a imporsi in Champions League, parlando anche del Milan. Le sue parole alla Gazzetta dello Sport.
ITALIANE – «I club italiani vivono da tempo in uno stadio inferiore anche nel modo di pensare. L’Atalanta ci aveva indicato la strada, sfiorando la semifinale di, ma poi ci sono arrivanti il Lipsia e il Villarreal, mentre le nostre no… Certo ed è indiscutibile che a noi manchi anche l’eccellenza assoluta dei calciatori. Però poi io vedo Konaté, che è un classe 1999 preso dal Liverpool al Lipsia e fa il difensore centrale, giocare 20 metri nella metà campo avversaria e mi dico: “È solo questione di livello o c’è qualcosa di più?”».
IDEE – «Ovvio che non è solo un discorso di campioni, bensì di idee, anche sul mercato, e proposta. Certe giocate non nascono solo dal talento dei calciatori, ma anche dal coraggio e dalla ricerca degli allenatori, che fanno sentire i giocatori protagonisti. Non è necessario per forza essere spregiudicati: Ancelotti, per esempio, ha guidato i campioni con un calcio anche speculativo, ma vincente. Li ha coinvolti al massimo, tanto che questa è la coppa di Courtois, Vinicius e Benzema per me».
MILAN – «Il Milan è sulla strada giusta per quanto riguarda la proposta, ma deve alzare il livello tecnico della squadra dopo lo scudetto».
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