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4 maggio 2008 - Kakà e Inzaghi stesero l'Inter nel derby
Questa mattina 70 tifosi rossoneri avranno la possibilità di incontrare Filippo Inzaghi a Casa Milan per un Meet&Greet in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Al Momento Giusto”. L’ex attaccante e attuale tecnico della Reggina lo ha scritto in collaborazione con il giornalista della Gazzetta dello Sport Olivero. I fortunati avranno la possibilità di farsi autografare il libro e di fare una foto con una delle leggende viventi del Milan. Oggi pomeriggio invece verrà presentato in Piazza Duomo a Milano. Vediamo di seguito alcuni estratti:
Sull’addio al calcio: “Fu Allegri a chiudere la mia carriera da giocatore. Nel 2012 io e il Milan avevamo trovato l’accordo per prolungare il contratto per un’altra stagione. Sarei stato certamente un importante collante per la squadra, dato che campioni come Nesta, Maldini, Pirlo, Seedorf e Gattuso erano andati via. Non avrei avuto nessuna pretesa a livello economico, e Galliani era contento dell’accordo. Allegri invece bocciò la cosa, non mi volle più nello spogliatoio e chiese alla dirigenza di non rinnovarmi. Per me quella fu una mazzata dura da mandare giù”.
Dopo l’addio: “Già nel 2015 sentivo tremendamente la mancanza del mio mondo: il profumo dell’erba, la sacralità dello spogliatoio… mi svegliavo la mattina senza sapere come sarei arrivato alla sera. Andavo in palestra solamente per passare il tempo, senza un reale entusiasmo. Volevo evitare che la noia e il malessere prendessero il sopravvento su di me. Ho avuto paura, ho addirittura pensato di avere la SLA. Ho davvero temuto di avere qualcosa di grave, sono stati mesi molto bui. Qualcuno lo chiama “mal di vivere” ma non mi sono aggrappato alle definizioni, ho affrontato la cosa poco a poco circondandomi dell’amore di chi mi sta vicino ogni giorno. I miei genitori sono stati eccezionali, hanno subito capito di cosa avevo bisogno”.
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