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Marko Lazetic
Nikola Lazetic, ex giocatore di Torino e Lazio, ha parlato dell’arrivo di suo nipote Marko Lazetic al Milan. Ecco le dichiarazioni rilasciate a Tuttosport:
Sul trasferimento al Milan: “Per lui parlerà il campo. Posso solo dire che si è meritato tutto. È un ragazzo nato per grandi cose e già oggi ne ha dimostrate di straordinarie. L’essere stato preso da una società come quella rossonera, tra le più grandi e forti del mondo, significa già qualcosa. Colgo l’occasione per ringraziare la dirigenza del Milan per una forza e professionalità incredibili. La mia famiglia sapeva già che il club fosse uno dei più rinomati a livello globale, ma le assicuro che sono dei campioni anche fuori dal campo”.
Sul paragone con Ibrahimovic: “Marko ha una forza atletica straordinaria, ma con Zlatan non può essere paragonato nessun giocatore. Ibra è Ibra, punto. Adesso avrà la possibilità di imparare tanto proprio da lui. Marko è innamorato di Zlatan, è il suo idolo. Adesso sarà un suo compagno di squadra ed avrà il privilegio di cogliere questa opportunità, con la possibilità di vivere davvero ed in prima persona il suo sogno”.
Sul paragone con Vlahovic: “Non voglio paragonarlo con nessuno. Lui è molto bravo e molto giovane. Deve fare la sua strada, passo dopo passo”.
Sulla pressione: “La maglia del Milan pesa, ha una storia incredibile. Ma lo stesso vale anche le maglie della Stella Rossa e della Nazionale serba, anche quelle pesano molto”.
Sul derby: “Calma, per giocare una stracittadina bisogna meritarselo sul campo. Intanto colgo l’opportunità per salutare Simone Inzaghi, mio ex compagno. Il Milan è una grande società, saranno i rossoneri a dipanare tali questioni. Lui dal canto suo farà ovviamente tutto il possibile per dimostrare il suo talento”.
Su Stankovic: “Dejan è un amico, abbiamo giocato insieme nel settore giovanile della Stella Rossa e poi in prima squadra. Ci siamo ritrovati alla Lazio ed in Nazionale. Parliamo di un campione vero, che oggi sta facendo cose importanti come allenatore, dimostrando anche lì di essere un fuoriclasse. Ha fatto esordire Marko quando aveva 16 anni, così ha battuto il record storico del club che apparteneva proprio a Stankovic”.
Alcuni ricordi sul campionato: “Sono molto legato al calcio italiano, ma soprattutto al vostro meraviglioso paese dove ho conosciuto tanti amici che oggi lavorano come allenatori e dirigenti. È stato un privilegio giocare tanti anni in Italia. Difendere le maglie di Genoa e Torino è stata un’esperienza rilevante. In granata ho avuto uno splendido rapporto con la tifoseria. Anche Cairo voleva Marko, aveva fatto una richiesta ufficiale alla Stella Rossa”.
Sul suo lavoro: “Io faccio attualmente il direttore sportivo del settore giovanile della nostra federazione nazionale. Visiono i migliori talenti di tutta la Serbia dall’Under 12 all’Under 21. Anche in questo caso mi sento un privilegiato nel poter lavorare con i migliori calciatori del mio paese”.
Sul fratello Zarko: “Lo reputo uno dei più bravi giovani tecnici della Serbia. Allena una squadra del massimo campionato serbo e sta facendo davvero bene”.
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