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Alberto Zaccheroni
Alberto Zaccheroni ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le parole dell’ex tecnico rossonero, che al Milan ha vinto lo scudetto nella stagione 1998-1999, sul Milan di oggi: "Questo Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità”.
Paragone con il suo Milan: “Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale”.
Gli artefici della rinascita rossonera: “Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante”.
Sulla lotta scudetto: ”L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità".
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