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Strasser: “I milanisti ancora mi ringraziano per quel gol al Cagliari”

Rodney Strasser, ex centrocampista del Milan

Rodney Strasser ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato del suo gol ai cagliaritani, che donò lo scudetto al Milan.

Redazione Il Milanista

Torna in campo la Serie A, con il Milanimpegnato a Cagliari per la 30esima giornata di campionato. I rossoneri non vogliono sbagliare, consapevoli di quanto sia importante la sfida di domani sera. Gli uomini di Pioli infatti hanno l’opportunità di conquistare altri tre punti per la classifica e di allungare ancora di più la distanza dagli avversari. A inseguire i diavoli ci sono i partenopei, fermi a 60 punti, e i nerazzurri a 59, che però devono ancora disputare una gara. Mancano soltanto nove partite al termine della stagione e ogni punto potrebbe rivelarsi decisivo per la lotta al titolo.

Per tale motivo è importante che il Milan vinca la gara contro i rossoblù. Proprio il match contro il Cagliari, nel 2011, si rivelò fondamentale per la vittoria dell'ultimo scudetto rossonero. A decidere il match fu il gol di Rodney Strasser, che oggi ha rilasciato un’intervista ai microfoni Gazzetta dello Sport. Ecco i ricordi dell’ex centrocampista rossonero: "Dopo il gol non ho capito più nulla. Quando i milanisti mi incontrano per strada mi ringraziano. ‘Ci hai fatto vincere lo scudetto’, dicono. Undici anni dopo. E io sorrido”.

Sul Milan di oggi:  “Questo Milan è forte e mi piace, ma nel mio c’erano campioni. Inzaghi, Ibra, Pato, Seedorf, Gattuso. Facevi fatica a fare la formazione, ogni volta dovevi lasciare in panca qualcuno. Di questa squadra, forse, nessuno giocherebbe titolare nella rosa che ha vinto il titolo undici anni fa”.

Sulla possibilità di vittoria dello scudetto da parte del Milan: “Scudetto? Credo di sì. Undici anni senza sono tanti, troppi. Spero di essere allo stadio quando festeggeranno”.

Su Ibrahimovic: "Mi ha sempre voluto bene. So che da fuori sembra un arrogante o il cattivo della storia, ma non è così. Ho conosciuto un ragazzo con l’ossessione della vittoria. Resta il numero uno. Le partitelle erano sempre un caos. Quando perdeva teneva il muso fino al giorno dopo”.