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Sacchi: “Pioli da tattico a stratega. Scudetto suo capolavoro!”

Stefano Pioli
L’ex tecnico rossonero Arrigo Sacchi ha rilasciato un’intervista sull’attuale allenatore del Milan. Ecco le sue dichiarazioni.

Redazione Il Milanista

Arrigo Sacchi, grande ex allenatore del Milan, è stato raggiunto dai microfoni della Gazzetta dello Sport per commentare l’attuale tecnico Stefano Pioli. Proprio l’allenatore rossonero compie oggi tre anni alla conduzione del club meneghino, con il quale ha vinto lo scudetto nella passata stagione.

Sull’arrivo di Pioli: “Lo conoscevo come una persona seria e speravo che facesse bene. Mi sembrava, all’epoca, un allenatore in via di formazione. Era difficile classificarlo. Però aveva modestia, studiava, voleva migliorarsi. E queste qualità si sono viste negli ultimi tre anni. Era stato un discreto

giocatore e come allenatore aveva fatto benino. Non benissimo, ma benino. Mi dava l’idea di un uomo affidabile”.

Sul possibile esonero nel 2020: “Sì, e lui non ha mai detto una parola fuori posto. Non si è mai sfogato. Non ha mai attaccato la società. Credo che la vicinanza di Maldini lo

abbia aiutato parecchio. In ogni caso, in quel periodo davvero complicato, Stefano è stato un vero signore. E alla fine si è guadagnato sul campo la riconferma grazie a un comportamento impeccabile”.

Sul Pioli di oggi: “Sta crescendo moltissimo. Nella vita esiste una sola certezza: che si può sempre

fare di più e meglio. Lui crede in questa regola. Era un “tattico”, adesso è uno stratega. Un bel salto

compiuto grazie alla sua volontà e alla sua umiltà. Ma siccome io sono uno che non si accontenta mai vorrei che a volte non cadesse ancora in qualche tatticismo di troppo”.

Sullo scudetto vinto: “Capolavoro? Sì, perché ha vinto e ha tenuto i bilanci a posto. E lo ha fatto con giocatori semisconosciuti, dando organizzazione a tutto il gruppo. Il Milan è una squadra giovane, Pioli ha saputo sfruttare l’entusiasmo dei suoi ragazzi e dare un gioco moderno e propositivo. E poi tanti elementi sono migliorati. Leao, ad esempio, non è mica quello di due anni fa. E anche Kalulu e Tomori. Merito di Stefano che al Milan si sente in famiglia e avverte la fiducia di tutto l’ambiente. È un uomo intelligente, saggio e per nulla presuntuoso, non è mica poco”.