Ronaldinho ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni:
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Ronaldinho su Ibra: “Vincere uno scudetto alla sua età sarebbe bellissimo”
Ronaldinho ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni: Sulle differenze tra il suo Milan e quello attuale: “È vero, il Milan dove giocavo io aveva tantissimi grandi giocatori, ma ce n’è qualcuno...
Sulle differenze tra il suo Milan e quello attuale:“È vero, il Milan dove giocavo io aveva tantissimi grandi giocatori, ma ce n’è qualcuno anche in questo. Quello che prevale però oggi è il concetto di squadra, che si esalta in una grande organizzazione tattica. Per questo come noi allora riescono a fare un gran lavoro”.
Sullo scudetto: “Magari aspettiamo che sia matematico per dirlo. Quel che è certo è che sono rimasto un grande tifoso del Milan e seguo sempre con attenzione il campionato italiano. Ma penso che per il Milan possa essere l’anno giusto”.
Su Ibrahimovic: “Zlatan è un mio grande amico, ma nonostante abbia quarant’anni sta facendo bene e fa bene al Milan. Vincere un altro scudetto alla sua età sarebbe bellissimo sia per lui che per il club”.
Sul progetto Footsider: “Quando ho iniziato c’erano giocatori ben più forti di me, ma che non hanno avuto la giusta opportunità o non l’hanno saputa sfruttare. Per questo credo in questo progetto che mette in contatto chi sogna di diventare calciatore ed i club. È importante dar loro una seconda chance”.
Sull’Italia fuori dal Mondiale: “Senza l’Italia il Mondiale perde molto. Per chi ama il calcio come me e per lo spettacolo è un vero peccato che non ci siano gli Azzurri. Non avrei mai immaginato di vedere un altro Mondiale senza Italia”.
Sull’Italia fuori dalla Champions: “Per me il calcio italiano rimane bellissimo. Magari non ci sono più le stelle di un tempo, ma rimane un campionato competitivo, con squadre tatticamente molto forti e preparate”.
Su Messi: “Quando c’è lui in campo puoi star sicuro che succede qualcosa di bello. Se fischi lui chi ti rimane? Il calcio però è fatto così, ogni partita è una storia a sé. Anche a lui, dopo tanti anni a Barcellona, serve un periodo di adattamento. Anche per me fu difficile quando arrivai a Parigi”.
Su Neymar: “Ognuno la pensa come vuole, ma per me rimane uno dei migliori del mondo, con il PSG e con il Brasile”.
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