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Nesta: “Il derby parte alla pari. Leao farà la differenza”

Redazione Il Milanista

L’ex difensore del Milan ha rilasciato un’intervista in occasione del derby di Milano. Ecco le sue dichiarazioni.

Alessandro Nesta ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le parole dell’ex difensore del Milan:Il Milan in questa fase non può fare pazzie e si affida alle idee dei dirigenti, che ultimamente sono state vincenti. Maldini ha un’intelligenza superiore alla media. Il Milan resta attrezzato, rispetto alle altre grandi deve riuscire a essere sempre al massimo, non può permettersi di perdere pezzi in una rosa che non è troppo lunga. Finora è riuscito a superare ogni problema con l’identità di gioco. In questo periodo, tra Covid e infortuni vari, devi anche essere fortunato: sono queste le situazioni che oggi fanno la differenza, non altre”.

Su Theo Hernandez e Leao: Inter e Milan partono alla pari, a maggior ragione nel derby. Loro sono più in forma, forse più squadra e di certo più solidi. Ma il Milan ha la dinamicità di alcuni giocatori, che in pochi hanno in Serie A: penso a Leao e Theo Hernandez. Stargli dietro è dura e nel calcio di oggi queste sono le qualità che determinano”.

Da difensore: Senza Ibra e Rebic è un altro discorso ma in generale, da ex difensore, dico che preferirei mille volte trovarmi ad affrontare gli attaccanti dell’Inter che non quelli rossoneri. Ripeto, in un calcio fatto di duelli e ricerca della superiorità, Leao è uno che fa la differenza. Mi piace tantissimo, salta sempre l’uomo e migliorerà nell’ultima scelta: oggi ne fa una bene, l’altra meno. Se Ibra c’è e sta bene toglierli la palla è impossibile. Leao come Rebic prendono campo in velocità e non li fermi più. Se devo scegliere, gioco contro quelli dell’Inter”.

Su Kessie: Capisco che abbia mercato internazionale, può giocare in qualsiasi squadra, per qualità e forza ce ne sono davvero pochi come lui. A essere sbagliate sono le regole, non puoi andare a due anni dalla scadenza del contratto e chiedere cifre esorbitanti per rinnovare. Un club non può permettersi di tenerlo e nemmeno di perderlo, se non cambiano le norme le società si troveranno sempre prese per il collo da agenti e giocatori”.