01:07 min

news milan

Lentini: “Questa sera tante trappole, ma il Milan deve fare bottino pieno”

Redazione Il Milanista

Gianluigi Lentini ha rilasciato un’intervista sulla partita di questa sera tra il Torino e il Milan. Ecco le parole dell’ex giocatore.

Gianluigi Lentini, ex centrocampista di Torino e Milan, ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni sulla sfida di questa sera:

Sulle trappole che il Milan troverà in casa del Torino: "Sarà una notte con tantissime trappole. Il Milan ha già perso punti che non avrebbe dovuto, come nel pari con il Bologna. Stavolta ha in gioco una posta in palio fondamentale: non avendo un calendario più agevole di Napoli e Inter, dovrà fare sempre bottino pieno per puntare al tricolore. Ha solo un risultato: deve vincere per sognare. Però contro il Toro sarà difficile, perché in casa e contro le grandi è una squadra davvero forte e ostica".

Sulle possibilità del Milan nella corsa Scudetto: "Abbastanza, ma ha avuto dei passaggi a vuoto in casa che non mi sarei aspettato. Però è un campionato anomalo nel quale tutti hanno perso colpi. D’ora in poi vince chi sbaglia meno".

Su come sarà il gioco del Torino: "Combattivo come sempre. Cercherà di pressare a più non posso: giocherà per divertirsi e per divertire".

Sul punto di forza dei granata: "La sua grande capacità di pressing. Grazie a questo tipo di gioco ha messo in difficoltà tutti e sta ottenendo buoni risultati".

Su quali aspetti potrà fare affidamento Stefano Pioli nel rush finale per il titolo: "Sui giovani. Sono forti e hanno raggiunto la maturità: con la loro freschezza devono dare uno spunto di brillantezza in più".

Sui giovani a cui si riferisce: "A Leão in primis: ha dei grossi mezzi, può essere decisivo. Tecnicamente è bravo, è velocissimo, potente, fa gol. Doveva fare quel salto di qualità per diventare un grande giocatore: ci è riuscito, è esploso. Ma pure a Theo Hernández, Tonali e Brahim Díaz”.

Su Zlatan Ibrahimović ed Olivier Giroud: "Il loro lo fanno sempre, anche se è inevitabile sentire l’usura di una carriera. Però hanno sempre quello spunto per poter essere determinanti".

Sul Torino-Milan più bello vissuto in rossonero: "Il 28 marzo 1993 quando torno per la prima volta. Al Delle Alpi sono coperto da una bordata di fischi. Da allora è passata una vita, con gli anni i tifosi del Toro credo mi abbiano capito e perdonato. E io mi sono capito e mi sono perdonato da solo".