Simon Kjaer ha rilasciato un’intervista al The Guardian, quotidiano britannico che lo ha premiato come “Giocatore dell’anno 2021”. Il difensore del Milan ha parlato del suo presente, ma anche del futuro. Il danese dovrà stare fuori dal rettangolo verde per tutta la stagione, ma sogna già il momento in cui tornerà a calcare il campo da gioco. Ecco le sue dichiarazioni: “Il campo di calcio è il posto in cui mi sento più a mio agio. Quando succedono cose come quella capitata a Eriksen, le porti con te per il resto della tua vita. Ma si impara da questo e forse mi permette anche di giocare un calcio migliore di prima. Mi diverto, ma sono più rilassato. Amo giocare a calcio, è sempre stato così, ma davanti a me non ho altri 10 anni e quindi devo apprezzare il tempo che mi rimane”.
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Kjaer: “Per me il calcio non è più una priorità. Eriksen? La mia terapia”
Il difensore danese del Milan ha rilasciato un’intervista sul presente, su Eriksen e sul calcio che non è più una priorità.
Su Eriksen, compagno di Nazionale e amico: “Sono onorato e grato per gli attestati di stima, ma lo ripeto sempre, la mia reazione è stata impulsiva e così quella di tutti. Abbiamo agito da una squadra, non sarei stato in grado di mantenere la calma se non avessi avuto qualcuno a cui appoggiarmi. Christian non è un collega, è anzitutto un nostro amico. Questo ha reso tutto molto più intenso. Non credo che ci si possa preparare a qualcosa di simile. Parlo molto con lui. È stata la mia terapia. Se Christian e la sua famiglia stanno bene, allora mi sentirò bene anche io. È lì che trovo la mia pace, e questo mi basta”.
Conclude parlando del suo rapporto con il calcio. Per il danese non si tratta più di una priorità: “Sono ancora inc****** per il rigore e per non essere arrivato in finale. Ma alla fine era secondario e il calcio è diventato secondario per me. Non è così importante come lo era prima”.
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