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Higuain: “Erano anni che cercavo questa serenità. Ora non mi insultano”

Higuain in azione con la maglia del Milan

L’ex attaccante del Milan ha rilasciato un’intervista in cui parla della sua nuova vita a Miami. Ecco le sue dichiarazioni.

Redazione Il Milanista

Gonzalo Higuain ha rilasciato un’intervista al canale televisivo argentino TycSports. L’attaccante ha parlato della sua nuova vita a Miami, della decisione di lasciare l’Europa e la sua Nazionale. Ecco le dichiarazioni del Pipita:

Sulla nuova esperienza a Miami: "Qui vivo con calma. Ho raggiunto la stabilità emotiva che volevo e la verità è che mi sento pienamente felice. Miami è una città che mi ha portato ciò che cercavo in tutti questi anni: la tranquillità. Il calcio non è una priorità e le persone sono molto rispettose: vogliono vedere uno spettacolo quando vanno alle partite e la cosa finisce al triplice fischio. Gli argentini che incontro, qui negli Stati Uniti, si congratulano con me o mi dicono 'che bella gara, vai avanti così'. D'altro canto non mi è mai capitato di ricevere un insulto in aeroporto o di persona. All'epoca questi ultimi episodi li ho subiti. Guardo indietro e sono molto orgoglioso di cos'ho fatto in passato, ma altrettanto sinceramente, tutta la serenità che ho adesso non la cambierei per niente al mondo".

Sulla decisione di ritirarsi dalla Nazionale argentina: "Dalla nazionale mi sono ritirato nel 2018 e non torno indietro. Per giocare in Albiceleste, l'ho sempre detto, bisogna essere al massimo. E il massimo della carriera l'ho già vissuto: non torno indietro, sarebbe come sconfessarmi.

Sul calcio argentino: “Il calcio argentino è cambiato: ai miei tempi per lasciare un club come il River Plate serviva l’offerta da parte del Real Madrid, oggi non si aspettano più i grandi club. Se arriva un’offerta dalla Cina, i giocatori ci vanno. Ogni volta che nasce un talento in Argentina, va via in fretta”.

Secondo Higuain la Nazionale deve puntare tutto su Julian Alvarez: "Là davanti sa fare tutto, in particolar modo il numero nove. Io l'ho sempre detto e, non appena il River lo ha provato in quella veste, ha risposto da campione. È il futuro del calcio argentino".