Olivier Giroud ha rilasciato un’intervista a Europe1 Sport e ha parlato della vittoria dello scudetto del Milan: "Sono felice. Dieci anni dopo il Montpellier è solo felicità. Una bella storia, soprattutto perché il Milan l'aspettava da undici anni. La festa è stata all'altezza delle aspettative, in tutti questi anni, per i tifosi".
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Giroud: “Siamo nella Storia del Milan! Sheva si è congratulato con me”
Olivier Giroud ha rilasciato un’intervista sulla vittoria dello scudetto del Milan e sui prossimi obiettivi. Ecco le sue parole.
Sul suo posto nella storia del Milan: "Ci sono stati grandissimi giocatori che sono passati dal Milan. Ma è motivo di orgoglio aver contribuito alla costruzione di questo Scudetto, undici anni dopo con giocatori esperti come Ibrahimovic, è fantastico. Sono stati momenti incredibili. Abbiamo fatto una grande stagione, siamo stati premiati per tutti i nostri sforzi e sì, stiamo entrando nella storia del Milan. Ce l'abbiamo fatta e stiamo entrando nella leggenda del club. Siamo ancora lontani dai big del Milan, ma è bello essere associati a tutti questi grandi giocatori".
Sull'importanza di questo trionfo: "Penso che tu ti renda davvero conto dell'impatto che ha avuto a Milano e in Italia sul bus scoperto. Vedi queste centinaia di migliaia di tifosi milanesi che lo aspettavano da un po'. Siamo tutti molto orgogliosi di far tornare il Milan al vertice. È stata una lotta dura fino alla fine e ti rendi conto che stai entrando in un club molto grande quando vedi tutta questa passione intorno a te e la classe che regna in questo club storico. Ne passare tanto tante. Da parte mia, ho avuto la fortuna di avere "Sheva" (Andriy Shevchenko) che si è anche congratulato con me. Sono cose che scaldano il cuore".
Sull'obiettivo a inizio anno: "Non tutto era scritto quando siamo arrivati con Maignan quest'anno. L'obiettivo era qualificarsi per la Champions League, per tornare in cima alla classifica. L'obiettivo, inizialmente, non era vincere lo scudetto. Abbiamo preso coscienza delle nostre qualità e soprattutto delle nostre possibilità".
Sullo spogliatoio: "Lo spogliatoio milanese ha un forte accento francese, se così si può dire, con tutti i francesi. Ci sono anche altri giocatori che parlano francese, come Franck Kessié, Ismael Bennacer, Ballo-Touré. Ci sono altri francesi, come Bakayoko. Molti di noi parlano francese, quindi è vero che c'è davvero questa squadra leggermente francese, come all'epoca c'era all'Arsenal. Siamo fortunati ad aver trascorso gran parte della stagione con quattro francesi in questa squadra ed è per noi motivo di orgoglio".
Sulla stagione: "È stata una decisione importante dopo nove anni trascorsi in Inghilterra, in Premier League, lasciare questo campionato e trovare una sfida che potesse farmi piacere, convincermi a continuare a vincere. È vero che agli italiani piace ricordare che ho quasi firmato per diversi club in Italia prima di venire al Milan. Ma ho detto loro che il destino voleva che firmassi qui e sta andando come un sogno. Essere al Milan e partecipare a pieno in questa bella storia è incredibile. Era un'altra sfida che mi serviva e che, inoltre, ha portato ad uno scudetto. Non potevo sognare di meglio".
Sui Mondiali: "Sarebbe una bugia dire che non voglio giocare un terzo Mondiale, sicuramente la mia ultima competizione. A quel punto avrò 36 anni. E se sono ancora competitivo con il mio club, sì, spero di continuare ad aiutare la Francia. Mancano ancora molti mesi fino ad allora. Approfitterò delle mie vacanze e assaporerò questo titolo con il mio club. Poi vedremo cosa succederà".
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