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Girard su Giroud: “Una volta gli diedi un calcio nel sedere. Oggi fenomeno”

Redazione Il Milanista

L’ex allenatore di Giroud ai tempi del Montpellier ha rilasciato un’intervista sul francese e ha rivelato un simpatico aneddoto.

Tra i giocatori che si stanno mettendo in mostra in questo ultimo periodo con il Milan c’è anche Olivier Giroud. Dopo un inizio un po’ complicato a causa di alcuni problemi fisici, il francese sembra aver trovato la sua condizione ottimale. L’attaccante ha risposto in maniere positiva nelle ultime gare e non ha fatto sentire la mancanza di Ibrahimovic. Proprio del numero 9 rossonero ha parlato René Girard, l’ex allenatore ai tempi del Montpellier.

Il tecnico ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport e proprio sull’attaccante ha rivelato: "Ci tengo a precisare che Oli non è una mia creazione, l’ho solo aiutato a crescere. Per farlo ho dovuto ricorrere anche alle maniere forti. Era una partitella in famiglia del giovedì, lui stava avendo troppi cali di concentrazione. Allora ho fermato il gioco e gli ho tirato un calcio nel sedere. Dopo qualche secondo siamo scoppiati tutti a ridere. L’ho fatto solo per fargli capire la differenza tra un giocatore normale ed un campione, e lui lo è assolutamente".

Sul campionato vinto nel 2012: "Facemmo qualcosa di incredibile al Montpellier e Giroud fu decisivo per noi. Mise a segno diversi gol, ma la giocata più importante la fece nella penultima partita stagionale. Portò palla per cinquanta metri e poi servì il compagno che segnò. Gol, vittoria e campionato in tasca. Ho ancora i brividi. Dieci anni dopo ha la possibilità di vincere ancora con il Milan”.

Sulla stagione di Giroud al Milan e sulla possibilità di vincere lo Scudetto: “Non posso che togliermi il cappello per quello che sta facendo. Può benissimo giocare in coppia con Ibra, anche se non se può arrivare a 40 anni come lo svedese. Sono convinto però che la squadra è da Scudetto. Prima di essere un rapace d’area, è un grande uomo squadra. Pioli fortunato ad averlo? Noi allenatori abbiamo soltanto un compito: quello di metterlo in condizione di fare gol".