Dario Donato, giornalista di TgCom24 ed esperto di finanza, ha rilasciato un’intervista a Calciomercato.com, analizzando la situazione del Milan e la possibile cessione a Investcorp. Ecco le sue parole:
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Donato: “Ecco perché Elliott vuole vendere il Milan durante la lotta scudetto”
Dario Donato ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha parlato della possibile cessione del Milan da parte di Elliott.
Cosa cambia realmente per il Milan: "Innanzitutto, Investcorp è un fondo che fa investimenti alternativi, investe in società anche non quotate garantendo ritorni a degli investitori che immettono liquidità nel fondo. Ha un track record importante: è nato negli anni Ottanta, è un investitore affidabile e saldo. E questa è la prima garanzia".
Sull'investimento per acquistare il Milan (circa un miliardo e 100 milioni di euro): "Elliott, quando ha rilevato il Milan da Yonghong Li, ha escusso un pegno per meno di 300 milioni di euro. Investcorp, invece, è pronto a mettere sul piatto un miliardo e 100 milioni, sono queste le cifre che circolano. Il Milan nell'ultimo biennio è stato un dossier sul tavolo di diverse banche d'affari, poi questo non significa si vada sempre in fondo e c'è una due diligence in corso. La cifra però è comunque una garanzia: se un investitore è disposto a spendere un ammontare del genere, significa che ha individuato un margine di upside".
Finora Investcorp ha operato su altri settori: "E' un fondo che in Italia ha una storia, soprattutto nel lusso: negli anni Ottanta ha investito in Gucci e ne uscì con una plusvalenza forte, ma parliamo di più di trent'anni fa. Tra le ultime cose, meno fortunate, Dainese che è stata rivenduta da poche settimane con un'operazione un po' particolare in cui Investcorp è rimasta dentro, ma con un altro partner. Ha investito negli abiti Corneliani, insomma in diverse società legate al lusso. E' evidente che un obiettivo strategico e di marketing potrebbe essere spingere il Milan, inteso come marchio, in quella direzione e legarlo a quel settore. Come Ferrari, che si è messa a fare vestiti. Brand di lusso e sport ormai sono linee che si incrociano".
Se un miliardo e 100 milioni è una valutazione corretta per la cessione del Milan: "Non è poco per un club che ha perso 150 milioni l'anno o anche di più diciamo negli ultimi 7-8 anni, anche se l'ultimo previsionale sulla semestrale era leggermente positivo. Elliott, comunque non può vendere a molto meno: ha escusso il pegno dai Yonghong Li per 300 milioni, è vero, ma in quattro anni ha garantito finanza al Milan per 700-800 milioni di euro. Quel famoso miliardo, alla fine, non è una grande plusvalenza se pensiamo a quanto garantito alle casse, ma è un modo di uscire a un prezzo ragionevole. La garanzia è che se Investcorp compra per un più di un miliardo deve per forza avere una exit strategy in mente, altrimenti l'investimento ha dei multipli difficili da spiegare".
Se questo investimento può permettere al Milan di tornare ad alzare la voce con le big: "Almeno all'inizio sì, poi nelle nuove norme ci sarà l'obbligo comunque di coprire le perdite con equity e avere proprietà solide sarà importante. Investcorp è un fondo più piccolo di Elliott, 37 miliardi gestiti circa contro la cinquantina di Elliott, ma sono inezie rispetto alla mole. Questo è comunque l'investimento più alto che il fondo del Bahrein fa in Italia. La garanzia è il prezzo: se uno è disposto a pagare così tanto per una squadra che negli ultimi cinque anni ha perso cumulativamente mezzo miliardo, sa che deve cambiare modello o investire nuove risorse per farlo svoltare. Poi l'azionista è simile, perché è sempre un fondo".
La trattativa prosegue e in attesa di scoprirne l'esito fornisce già una prima certezza: "Finire sul tavolo di alcune banche d'affari è una cosa usuale per società come il Milan, infatti Paolo Maldini ha detto chiaramente che la vendita ci sarà, ma non conosce i tempi. Tuttavia non significa che faranno sicuramente questo deal, ma ci dice una cosa chiara: Elliott vuole vendere proprio quando si avvicina allo scudetto. Dopo centinaia di milioni immessi nella società e con la prospettiva realistica di tornare a competere a tutti i livelli e quindi aumentare le entrate. Come mai proprio ora? Questa è la vera domanda. Una prima risposta è che i fondi di private equity sono degli azionisti dalle modalità opportunistiche e hanno la 'exit' rapida come logica dei loro investimenti. La seconda risposta, che ancora non sappiamo, sarà quella che dovrà darsi Investcorp mentre studia i numeri rossoneri".
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