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Chiellini: “Ritiro? Posso chiamare Ibra e scegliere insieme a lui”

Redazione Il Milanista

Giorgio Chiellini ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato anche del suo ritiro dal calcio. Ecco la battuta fatta su Ibrahimovic.

Giorgio Chiellini ha rilasciato una lunga intervista al Times. Il capitano bianconero ha parlato anche del suo ritiro dal calcio, facendo una battuta su Zlatan Ibrahimovic. Ecco le sue dichiarazioni:

Euro 2020: "Loro avevano molta più pressione di noi e a volte la pressione ti dà energia, ma a volte è un ostacolo. Noi abbiamo percepito questa paura. A fine primo tempo, con l’Inghilterra in vantaggio 1-0, nel nostro spogliatoio c’era tranquillità. Eravamo sicuri che se avessimo tenuto la palla, avremmo segnato. Sicuramente avremmo trovato la soluzione per farlo. Tenere i nervi saldi è stata la cosa più importante e poi siamo stati fortunati ai rigori. Un pareggio è stato il risultato più giusto per quella partita".

Sul Chiellini da giovane: "Ero più acceso, avevo bisogno di un nemico e non avevo un buon rapporto con gli altri attaccanti. Adesso invece mi piace parlare con loro durante le partite, mi piace condividere sensazioni e discutere di ciò che sta succedendo durante un match. Con loro scherzo anche, a volte. Non sono aggressivo: adesso il 'nemico' non è un nemico, ma un amico che gioca contro di me, e ho capito che se non disperdo le mie energie 'combattendo' come facevo prima, potevo diventare più lucido e più concentrato. Così le mie prestazioni sono migliorate".

Obiettivo Champions: "E' qualcosa che mi manca e che alla Juve manca dal 1996. Ci siamo andati molto vicini, ci proviamo ogni anno, ma è un torneo dove non sempre vince la squadra migliore. Negli ultimi tre anni siamo stati eliminati da Porto, Lione e Ajax. Non possiamo essere soddisfatti. Quest’anno possiamo provare a vincerla".

Su Pogba: "Lui è il LeBron James del calcio. Davvero, è fantastico com'è cresciuto. Quando lo vidi per la prima volta agli allenamenti dissi 'Cosa? Non è vero'. Sapevo che arrivava dal Manchester United, quindi mi aspettavo di vedere un ottimo giocatore, ma il fatto che fosse andato via da lì mi faceva pensare che non fosse un top player. Invece lo era. Ora mi dispiace che non riesca a far vedere completamente tutte le sue qualità".

Sull’arrivo di Vlahovic: "Ci ha dato una sensazione di nuova energia da parte del club. Il club ha detto: 'Vogliamo vincere e ora non avete scuse'.

Sul suo legame con la Juve: "Ho imparato il significato di giocare per la Juventus. Questo è un club che cerca di dare tutto ai giocatori, in modo che possano solo giocare a calcio. Siamo fortunati ad avere, a vigilare sulle nostre teste, una famiglia, gli Agnelli che sono qui da quasi 100 anni. Per loro questo non è solo un investimento. Vogliono creare qualcosa e il verbo più importante è 'vincere'. Questo non significa che devi vincere tutto ma alla Juventus si punta sempre a vincere".

Sul ritiro dal calcio: “Forse devo chiamare Zlatan e decidere insieme a lui. Potremmo fare un video per Sky in cui ci diciamo: “Cosa vuoi fare?”, “No, tu cosa vuoi fare?”, “Ok, possiamo decidere insieme”.