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Baresi: “Il Milan deve crederci. Ha dimostrato di essere competitivo”

Redazione Il Milanista

Franco Baresi ha parlato del big match di domani sera tra il Milan e i partenopei. Ecco le sue dichiarazioni.

Domani sera a San Siro andrà in scena un super sfida tra due rivali per lo scudetto. Il Milan affronta in casa i partenopei, in una gara che sarà fondamentale per la classifica finale. Entrambe le squadre sono intenzionate a far bene e a non allontanarsi dal primo posto- occupato dai nerazzurri. I rossoneri si trovano in seconda posizione con 39 punti, mentre gli azzurri inseguono al quarto posto con 36 punti. La distanza è minima e ogni cosa potrebbe cambiare in qualsiasi occasione.

Ci credono gli uomini di Pioli, vogliosi di tornare al successo in campionato. I diavoli infatti vengono da un momento un po’ difficile, complice l’uscita dalla Champions League. Nell’ultima sfida di campionato i rossoneri sono stati fermati dall’Udinese per 1-1. Anche per i partenopei quello di domani sarà un test importante. Gli azzurri sono reduci da due sconfitte consecutive in campionato, cosa mai accaduta in questa stagione. Gli uomini di Spalletti sono consapevoli di non poter più sbagliare, per non allontanarsi troppo dalla vetta.

Proprio della gara di domani sera ha parlato Franco Baresi. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il vicepresidente onorario del Milan ha dichiarato: "Iniziamo col dire che parliamo di due squadre che praticano un calcio bello, che cercano sempre il gol e di giocare bene a pallone. Detto questo, una nostra vittoria li manderebbe a 6 punti e sarebbe un colpo importante. Però a differenza dell’88 ora ci sono tante squadre in pochi punti. Quindi dico solo che il Milan ci deve credere e giocare come nell’ultimo periodo. Sono state sbagliate magari un paio di partite, ma abbiamo dimostrato di essere competitivi e ambiziosi“.

Sull'infortunio di Simon Kjaer: “Simon stava garantendo un grande rendimento, ma non mi fossilizzerei sui singoli. La squadra è all’altezza a prescindere per fare una grande partita. Di base c’è un gruppo che è chiamato a fare il suo gioco con convinzione e determinazione. Pensare a chi non c’è, è un concetto che non mi piace“.