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Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic campione rossonero, ha rilasciato delle dichiarazioni al Corriere della Sera. Tra le tematiche trattate durante l'intervista vi è anche quella del razzismo. Su questo tema delicatissimo il numero 11 milanista ha dichiarato :"L'ultima volta è successo a Roma. Per l'esultanza dopo un goal. Cinquantamila persone mi gridavano zingaro, e l'arbitro ha ammonito me. L'Italia un Paese razzista? Il razzismo c'è dappertutto. Anche in Svezia".
Nonostante le belle parole e le tante iniziative sulla sensibilizzazione, purtroppo la discriminazione all'interno degli stadi non è ancora stata combattuta. Il mondo del calcio non riesce a liberarsi di certi comportamenti incivili, come le discriminazioni razziali e sessiste. Tutto ciò accade perchè alcuni tifosi non riescono a limitare i cori e gli striscioni a semplici "sfottò" , i quali non comportano conseguenze ma un'atmosfera di "sana rivalità".
Eppure si è parlato moltissimo di quali potessero essere i provvedimenti che l’arbitro deve applicare in caso di cori o comportamenti discriminatori: la via giusta sarebbe sospensione della partita con la possibilità di sconfitta a tavolino per la squadra dei tifosi razzisti. La verità è che nessun direttore di gara ha mai avuto il coraggio di prendere una decisione tanto estrema e quindi al giorno d'oggi la situazione resta critica. In Premier League i tifosi che inneggiano cori discriminatori sono soggetti al Daspo, ovvero il divieto di rimettere piede in uno stadio. Bisogna ricordare che il razzismo va combattuto da ognuno di noi, poiché è un tarlo che si inserisce in un mondo corretto come quello sportivo e che non ha alcuna ragione di esistere.
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