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Mental coach: “Ibra? E’ un vulcano, ma tutte le cose hanno una fine”

Intervistato da Tuttosport, lo storico mental coach Sandro Corapi ha parlato riguardo la situazione di Zlatan Ibrahimovic...

Intervistato da Tuttosport, lo storico mental coach Sandro Corapi ha parlato riguardo la situazione di Zlatan Ibrahimovic e lo spettro del ritiro dopo l’ultimo infortunio accusato contro il Lecce.

Paura di smettere?: “Ho mostrato di avere una forte autostima, questa lo può aiutare. Negli anni si è creato una forte risorsa emotiva interna, oltre che un’immagine potente verso l’esterno e pure verso l’interno. Un campione come lui è quello che riesce a trovare la soluzione a eventuali problemi. Potrebbe ritagliarsi così un nuovo ruolo, quello che è successo negli ultimi due anni, quando non ha fatto il calciatore ma il mentore. In tal senso potrebbe aver già metabolizzato un futuro addio al calcio”.

Come Totti?: “Fanno parte della ‘stessa famiglia’, le dinamiche di due campioni che sono sempre stati sotto i riflettori non cambiano. E’ l’atteggiamento che è diverso: Totti ha un carattere più taciturno, Ibra è vulcanico, estroverso. C’è una soggettività di cui tenere sempre conto”.

Non si è eterni: "Esatto. Tutti noi diamo per scontate alcune cose, pensando di vivere per sempre. Ebbene, serve un’assunzione di responsabilità, di capire che tutte le cose hanno una fine”.

Per gente come Totti e Ibra è più difficile smettere rispetto a colleghi meno affermati? : “E’ sempre estremamente impegnativo per chiunque, per qualsiasi calciatore. E’ uno stacco da una vita sotto i riflettori, in una gabbia dorata. Quando si è costretti ad appendere gli scarpini al chiodo subentra un vuoto. Prima c’è una dipendenza da alcuni fattori, poi c’è una mancanza di emozioni. E questo può creare a livello emotivo un forte contraccolpo. Un professionista, nell’arco della sua carriera, mette il calcio davanti a tutto. Poi c’è un ribaltamento delle priorità”.