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Ibrahimovic: “Juve? Ho un problema al tendine e non rischio conseguenze”

Zlatan Ibrahimovic, in campo a San Siro

Ecco le parole di Zlatan Ibrahimovic all'evento "Mind the Gum" che si è tenuto all'Hotel Gallia

Redazione Il Milanista

All'Hotel Gallia di Milan si è tenuto l'evento "Mind the Gum" e tra i protagonisti è intervenuto Zlatan Ibrahimovic, il quale ha parlato delle sue condizioni fisiche in vista del match di domenica sera contro la Juventus. Ecco le sue parole: “Se ci sarò a Torino? Vediamo giorno per giorno, non è un segreto: ho un problema al tendine e non rischio conseguenze. Voglio tenere tutta la stagione e pensare che non sono Superman. Anche se… Il mio problema è che lavoro troppo e mi piace soffrire”.

La speranza di Stefano Pioli è quella di riavere lo svedese per il big match di domenica contro i bianconeri. Nessuno si aspettava un nuovo infortunio per l'ex Manchester United e Los Angeles Galaxy, ma come ha detto il tecnico dei rossoneri nella conferenza stampa pre Liverpool aveva sottolineato che: "Se ci sarò a Torino contro la Juventus? Vediamo giorno per giorno, non è un segreto: ho un problema al tendine e non rischio conseguenze. Voglio tenere tutta la stagione e pensare che non sono Superman. Anche se il mio problema è che lavoro troppo e mi piace soffrire".

 Zlatan Ibrahimovic, nuovo look con codino

Le parole di Zlatan Ibrahimovic

Su Liverpool-Milan: “Ieri per molti era la prima volta in Champions, ma ora hanno capito di cosa si tratta e che cosa c’è bisogno di fare per giocarci. La squadra ha capito tutto quanto, tutto il pacchetto. Che cosa significa giocare contro i migliori in Europa e nel mondo, che ritmo c’è, che qualità c’è. Sono felice per miei compagni, mi ricordo alla fine dello scorso campionato quando ho chiesto chi avesse già giocato in Champions: hanno alzato la mano in due o tre. Pensavo fosse uno scherzo, invece era vero. E allora questo è il motivo per fare ancora di più. Se non hai giocato in Champions, non sai cosa ti è mancato in carriera. Anche solo fare la rifinitura col pallone della Champions. Ti dà un’altra energia, altra adrenalina. Io aspetto di giocare in Champions a San Siro con lo stadio pieno, quella sarà vera adrenalina”

Se ci sarà o meno contro la Juventus: “Per la Juve vediamo, ho un piccolo problema al tendine, ma per il resto va tutto bene. Non voglio rischiare di avere conseguenze, voglio mantenere il fisico per tutto il campionato in modo da esserci sempre. Non giocarne una e poi saltarne altre, come l’anno scorso. Questa volta ascolterò il mio fisico. Il mio problema è che lavoro troppo, perché quando soffro mi piace...”.

Sull’aspetto mentale: “La testa è molto importante. E la testa ora c’è, ma il fisico non mi segue sempre. Purtroppo non sempre vanno d’accordo. Ma, di base, se non sei preparato con la testa, il fisico non c’è. Penso di aver passato ai compagni la giusta mentalità. Hanno capito cosa serve per arrivare dove occorre. Ma se l’anno scorso siamo arrivati secondi vuol dire che manca qualcosa per arrivare primi. La squadra lo sa e lavora tutti i giorni per fare di più e migliorare. Tutti hanno voglia e fame, sono tutti disponibili, anche i nuovi hanno compreso la mentalità di questo gruppo. Occorre solo capire cosa bisogna fare per continuare a restare al top, perché al top ormai ci siamo arrivati. Servono sacrificio e lavoro, la qualità c’è. A Kessié serve il ‘Mind the Gum’ prima di battere i rigori? Ah ma i rigori mica li batte più...”.

Sulla Superlega: Quando è arrivato il Covid tanti club hanno pagato, non tornavano i conti con tifosi e sponsor. E i club che hanno sofferto più di tutti, hanno provato ad avere un ritorno economico veloce. Nessuno però ha pensato a chiedere ai giocatori. La prima domanda avrebbe dovuto essere per noi: volete giocare o no? Quindi chi ha inventato la Superlega ha già sbagliato, perché sono io calciatore che poi devo andare in campo”.

 

 

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