MILANO - Ieri sera Zlatan Ibrahimovic è tornato a vestire la maglia della nazionale svedese, in occasione della sfida contro la Georgia, valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali. L'attaccante del Milan ha anche servito l'assist a Viktor Claesson per il gol che ha deciso la partita in favore della Svezia. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Ibra ha raccontato la sua serata: "Avevo le farfalle nello stomaco. Nessuna pressione, però ero molto emozionato. E' stato bello, una grande sensazione".
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Ibrahimovic: “Che emozione tornare in nazionale! L’inno…”
Le dichiarazioni dell'attaccante rossonero.
SULLA PARTITA - "Non abbiamo creato tantissime occasioni da gol, ma abbiamo lottato e alla fine la rete l'abbiamo trovata. Siamo un bel gruppo, ci aiutiamo e diamo tutto in campo. Ci è mancato qualcosa a livello di gioco, forse siamo stati un po' troppo timidi e 'rispettosi' nei confronti dei nostri avversari. Insomma, non è stata di certo una partita facile, però abbiamo vinto e la cosa fondamentale è che portiamo a casa i tre punti".
SUL SUO ASSIST - "Claesson era vicino a me, mi aveva appena chiamato dicendomi 'Zlatan, sono dietro di te'. Sapevo dove fosse, allora ho controllato il pallone col petto e l'ho appoggiato indietro, così Viktor ha potuto segnare. Tutto qui. E' stato molto emozionante tornare in nazionale e ora dobbiamo continuare a lavorare. Possiamo migliorare tanto stando più tempo insieme e conoscendoci sempre meglio".
SULL'INNO SVEDESE- "Ho dovuto studiarlo, ma l'ho imparato. E' stato bello ed emozionante cantarlo. Se ho cantato bene? Insomma…chiedete a Isak che stava accanto a me".
SUGLI STADI VUOTI - "Sicuramente il pubblico manca tanto. Mancano l'adrenalina e la passione che ci mettono i tifosi. Ormai sono abituato giocare negli stadi vuoti anche con il Milan, però mi mancano i tifosi. Vorremmo avere il popolo svedese qui con noi, perché sa aiutarci tanto".
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