Per promuovere il suo libro, Adrenalina, Zlatan Ibrahimovic ieri sera è stato ospite del programma televisivo Che Tempo che fa di Fabio Fazio. Ecco le parole del rossonero
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Ibra: “Trasformo le sofferenze in energie. Futuro? Il mio contratto non scade”
Lo svedese Zlatan Ibrahimovic è stato ospite del programma televisivo di Fabio Fazio per presentare il suo nuovo libro.
Il 3 ottobre hai compiuto 40 anni e tua moglie ti ha organizzato una festa a sorpresa e tu le hai detto che ha una forza come Gattuso... - "Era felice mia moglie e ha preso la mia frase come un complimento. Non mi aspettavo tanta gente alla festa. Vuol dire che sono amici e che qualcosa di positivo ho fatto".
Nel libro hai scritto che a 40 anni ti alzi la mattina sempre con dolori... - "Ogni mattina sento questi dolori ma in testa ho degli obiettivi. Bisogna abituarsi a soffrire e queste sofferenze le trasformo in energie".
Tuo figlio Vincent stravede per Gattuso... - "Si, lui ha la mentalità di Rino perché quando fa qualcosa la fa al 200%"
Tu cerchi sempre l'adrenalina? - "L'adrenalina mi fa stare a questi livelli, e senza adrenalina non sarei dove sono. L'adrenalina è la chiave di tutto. Prima ero più rock and roll e bello, adesso sono più maturo. Da bambino ero molto attivo. I miei genitori provavano a controllarmi ma non ci riuscivano".
Martedì c'è il Liverpool...diciamo qualcosa o sei scaramantico? - "Non credo alla scaramanzia, sono più forte di queste cose. Questa è una partita importante e dobbiamo giocarla al meglio e vedere come va. Oggi la tua Sampdoria (riferendosi a Fazio noto tifoso dei blucerchiati) ha perso e io ti porto positività".
Sei arrivato tu al Milan ed è cambiato tutto? - "Non è solo merito mia ma anche di tutta la squadra, però poi dipende sempre dai trofei che si vincono. Quando Ibra firma c'è sempre magia".
Hai giocato con Paolo Maldini e ora giochi con Daniel... - "Si è bello questo...ho giocato contro Paolo e oggi gioco con Daniel. Vediamo se continua l'adrenalina magari posso giocare anche con il figlio di Daniel (ride...)".
Se uno ripercorre la tua vita si vede che di battaglie ne hai vinte tante... - "Si, ho sempre creduto in me stesso anche se tanti erano contro di me perché in Svezia non mi sentivo il benvenuto, puoi chiedere a mia moglie. Ma avevo voglia e non ho mollato. Così bisogna fare".
Nella tua seconda squadra dove giocavi facevi il portiere? - "Si ho fatto anche il portiere perché non ero contento del portiere che avevamo e allora li ho detto 'spostati che il portiere lo faccio io (ride...)'".
Nel libro parli anche di Berlusconi vero? - "Voleva sempre che dovevo tagliarmi i capelli ma io gli dicevo che la mia forza è nei capelli".
Van Basten? - "Mi ha messo in difficoltà perché quando sono arrivato all'Ajax ero giovane e mi paragonavano a lui. Non è stato facile mantenere le attese".
Ronaldo il 'Fenomeno'? - "Il più forte. Lo imitavo in campo ma faceva le cose con una velocità incredibile".
Mourinho? - "Grande amico e grande allenatore. Mi ha fatto crescere dentro e fuori dal campo".
Ancelotti? - "Grande persona e grande mister. Quando ha lasciato il PSG l'ho chiamato e gli ho detto 'ciao mister'. Lui mi ha risposto dicendomi di non chiamarlo più mister perché siamo amici".
Raiola? - "Mino è tutto...un agente, un amico, un papà, più di un familiare. All'inizio della mia carriera mi ha aiutato molto"
I tuoi figli? - "Sono tutta la mia vita".
Il tuo contratto scade a giugno, giusto? - "No, il mio contratto non scade. Voglio giocare il più possibile e finché avrò adrenalina giocherò. Mettiamo pressione al Milan per il rinnovo e spero di rimanere in rossonero per tutta la vita. Ho ancora degli obiettivi da poter raggiungere e voglio vincere ancora uno scudetto".
Hai paura di smettere? - "Non so cosa ci sarà dopo il calcio perciò ho un po' paura di smettere. Vediamo, ma voglio continuare a giocare per non avere rimpianti poi".
Cosa bisogna fare per cambiare le cose quando ti dicono 'zingaro'? - "Non c'è differenza quando urlano per il colore della pelle o per questa cosa. Bisogna fare delle cose utili per cambiare questi atteggiamenti e non serve molto inginocchiarsi in campo".
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