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Giroud: “In porta? Eravamo in due, io e Pulisic: lui però è alto 1.75”

Olivier Giroud, attaccante del Milan ha parlato ad un' intervista concessa al portale francese Le JDD. Queste le sue parole...

Olivier Giroud, attaccante del Milan ha parlato ad un' intervista concessa al portale francese Le JDD.

L’HA PARATA GIROUD”: “Nonostante tutto quello che ho vissuto nella mia carriera è stato qualcosa di unico. Non ero mai stato in quella situazione prima, la sensazione era diversa da quella che vivo quando segno un gol. Era altrettanto esaltante, ma c’era molto orgoglio, molta più adrenalina. Il mio cuore batteva forte. La gioia di aver salvato la squadra, con quell’uscita un po’ kamikaze (non era molto convenzionale ma efficace) mi ha reso felice per il gruppo. E poi, naturalmente, la gente ha iniziato a cantare che l’avevo parata io… Eravamo pronti in due, Christian Pulisic, a cui piace la porta, ed io. Ma lui è alto 1,75 metri… Christian diceva di volere entrare in porta, non voglio dire che non avrebbe fatto bene, ma io occupavo più spazio. È vero che è meglio mettere qualcuno di alto. Lo staff mi ha detto di mettere i guanti e Christian non me l’ha fatto pesare. Mi sentivo piccolo, molto piccolo nella porta al momento del calcio di punizione. Ti senti vulnerabile… e pure i guanti erano troppo grandi, Mike ha mani più grandi delle mie! I giorni successivi mi hanno fatto un quadro con la foto, la targa della partita e la data. È bello, resterà un ricordo per sempre. A sette o otto anni avevo fatto il portiere con gli amici, ma era solo per divertimento. Era qualcosa che mi piaceva, anche se preferisco fare gol. Non avevo mai indossato i guanti in una partita ufficiale”.

GLI IDOLI: “Quando ho iniziato a seguire la Nazionale nel 1998, Zidane faceva sognare tutti: era il nostro eroe. Poi, crescendo, c’è stata la generazione dei francesi all’Arsenal: in quel periodo ero davvero attratto dalla Premier League e da quello che Arsène Wenger stava ottenendo con la squadra di Londra. Anche se c’era Henry, quello che mi ha ispirato di più è stato Andriy Shevchenko. Era un attaccante che poteva fare tutto e segnare con il destro, il sinistro e con la testa. Era molto completo. Mi sono ispirato anche a Jean-Pierre Papin perché mi piacciono ai tiri di volo, le rovesciate, le acrobazie, e lui era uno di quelli che padroneggiava meglio quelle giocate. E in più era francese, e aveva giocato per il Marsiglia e il Milan”.

CAPOCANNONIERE ALL-TIME DELLA FRANCIA: “Sono sicuro che “Grizi” (Griezmann) e Kylian (Mbappé) stanno spingendo per superarmi… Quindi dobbiamo continuare a spingere. Forse dovrei battere i rigori? Penso che dalla finale del Mondiale sia stato complicato negoziare con Kylian. Eppure lo adoro. Penso che su una trentina dal 2012 ne ho sbagliati due. Si tratta di una percentuale piuttosto piccola… Il sogno è vincere EURO2024, non mi proietto oltre. Il mio obiettivo è fare una grande stagione con il Milan e vincere la seconda stella, che significherebbe il 20° scudetto per il Milan. Non sarà facile, ma ci crediamo. Fare una buona figura in Champions League, vincere l’Europeo con la Francia e dopo valuteremo la situazione”.


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