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Kaladze
Sfida speciale quella di stasera. Il Milan scenderà in campo alle 20:45 al Ferraris contro la squadra dell'ex Shevchenko, in panchina con i liguri da tre settimane e a caccia della prima vittoria. L'ex bomber del Diavolo è una bandiera dei rossoneri. E' il secondo miglior marcatore, dietro a Nordahl, nella storia del Milan vantando 175 reti in tutte le competizioni. I tifosi milanisti lo ricordano soprattutto per quel rigore decisivo nella finale di Champions League del 2003 contro la Juventus, che permise al Milan di conquistare la sua sesta coppa dalle grandi orecchie. Oggi, però, Sheva sarà l'avversario da battere. Ne ha parlato, a "La Gazzetta dello Sport", Kakha Kaladze ex giocatore del Milan e compagno dell'ucraino.
Sull'amicizia con Sheva: "Quando sono arrivato a Kiev Andriy si è subito dimostrato un amico aiutandomi ad inserirmi nello spogliatoio e facendomi conoscere la città. Abbiamo caratteri simili, siamo persone dedite al lavoro e al sacrificio, qualità affinate da Lobanovski, grande maestro. Mi è stato di grande aiuto e supporto soprattutto con la lingua, per fortuna lui parlava già un po’ di italiano e tra di noi parlavamo in russo, all’inizio".
Sul Milan: "Chi gioca nel Milan deve sentire una responsabilità nell’indossare una maglia che deve sempre essere onorata, è una questione di cuore, non è per tutti. Il Milan nostro era una famiglia allargata, mai nessuno veniva lasciato indietro: l’imperativo era vincere e dare tutto fino alla fine. Era uno spogliatoio compatto, giocatori, allenatore e dirigenti erano una cosa sola. Quando ti trovi seduto di fianco a Maldini, Nesta, Sheva. Non puoi pensare a deludere il club e devi ascoltare chi ha da insegnare".
Su Sheva allenatore: "Non mi ha stupito. Sheva ha la mentalità giusta, lavora per obbiettivi e ci arriva, come dimostra il Pallone d’oro che ha vinto. Da suo grande amico penso che stia facendo il percorso corretto, partendo dalla nazionale e ora andando in un club".
Su Maldini: "E’ un totem, avevo il suo poster nella mia cameretta, può immaginare quando mi sono ritrovato di fianco a lui. Brividi. Il lavoro che ha fatto fino ad oggi da dirigente mi pare ottimo: ci sono nuovi elementi che con Pioli giocano un calcio moderno".
Sul progetto del Milan: "Mi piace il Milan dei giovani. Hanno fatto bene a tenere Ibra come il grande maestro all’interno del club che sta facendo crescere Leao, Tonali, Saelemaekers, Tomori che è molto forte e con Kjaer migliorerà ancora. Spero in due anni di rivedere un Milan a livelli top in Champions League, ma ci vuole pazienza".
Sulla gara di stasera: "Inizialmente Sheva avrà una sensazione strana e quando si incontrerà con Paolo sarà emozionante, ma poi al fischio di inizio finisce tutto. Gli auguro di riportare il Genoa ai livelli che il club e i tifosi meritano. Sono certo che darà il massimo perché è un professionista serio e una bella persona. Per chi tifo? Il mio cuore dice Milan".
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