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Gazzetta dello Sport, prima pagina: “Wembley, ti Mancio”

Roberto Mancini, CT Italia.

Gazzetta dello Sport, prima pagina MILANO – Ecco la prima pagina del 4 luglio 2021 de La Gazzetta dello Sport, uno tra i maggiori quotidiani sportivi nazionali italiani. Questo il commento di Luigi Garlando: “Il senso della squadra...

Redazione Il Milanista

Gazzetta dello Sport, prima pagina

MILANO - Ecco la prima pagina del 4 luglio 2021 de La Gazzetta dello Sport, uno tra i maggiori quotidiani sportivi nazionali italiani.

Questo il commento di LuigiGarlando: "Il senso della squadra raccolta in cerchio a fine match e l’arringa di Mancini era questo: "Visto? Il gioco che abbiamo studiato per tre anni funziona anche con i più grandi". E poi il dito indice e il medio issati per significare due ma anche vittoria: "Ci mancano solo due vittorie!". Dopo averne ammassate 15: 10 su 10 nel girone di qualificazione e 5 su 5 a Euro 2020. La ciurma, che ha creduto con fede al folle volo del leader, non vuole fermarsi, perché vede terra ed è ancora affamata. Rotta sulla Spagna di Luis Enrique, non con il solito proposito di incartarla, ma di rubarle la palla e tenercela. I bobbisti di Mancini vogliono imporre il possesso ai maestri del palleggio: anche questa è rivoluzione. Scambiereste Barella, Jorginho, Verratti con la loro mediana (Koke, Busquets, Pedri)? Noi no. Fino a non troppo tempo fa quello era il loro regno inattaccabile. In difesa stiamo meglio noi, in attacco hanno i nostri problemi con il centravanti. Finora abbiamo giocato meglio, ma non è il caso di sentirci troppo favoriti. Ricordiamoci che volpi come Busquets, pluri-campione d’Europa e del mondo con nazionale e club, in certe partite si esaltano. E soprattutto ricordiamoci che la cultura ha radici profonde: chi è abituato a tenere palla, non la cede facilmente. Restiamo umili. Senza la spinta di Spinazzola, il migliore finora, perdiamo tanto. Ma ieri, prima di lasciare Coverciano sventolando la stampella, ha abbracciato ogni compagno nella sala ristorante e gli ha lasciato dentro qualcosa che lo renderà più forte, così come Eriksen, con altra drammaticità, ha gonfiato il cuore della Danimarca semifinalista. Le immagini del saluto di Spina a Coverciano sono state emozionanti, spontanee e promettenti perché storicamente tutte le volte che l’Italia ha raggiunto una magia di gruppo del genere, poi ha battuto tutti".