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Gazidis: “Per tornare al top dobbiamo costruire un nuovo stadio”

Ivan Gazidis

Ivan Gazidis, AD rossonero è intervenuto al EXPO di Dubai sul progetto del nuovo stadio di proprietà di Milan ed Inter.

Redazione Il Milanista

Ivan Gazidis, Ad rossonero è intervenuto all' EXPO di Dubai in merito al nuovo stadio.

Sull'importanza del Milan nel Golfo: "I numeri sono impressionanti. Stiamo cercando di aumentare l'engagement anche in queste zone. Abbiamo una lunga partnership con Emirates. Sia noi che loro abbiamo valori improntati sempre verso il futuro. Cresciamo insieme. Abbiamo tantissimi tifosi in queste regioni, e vogliamo portare la squadra qui quando sarà possibile. Il Golfo è una regione importante, dobbiamo essere qui".

Ancora sul nuovo stadio: "Non è che stiamo costruendo solo lo stadio di Milano, ma stiamo anche sviluppando e rivalutando la zona adiacente. San Siro è unico, ma ormai è vecchio e di cemento. Il nuovo stadio sarà accessibile 365 giorni l'anno e non solo in quello della partita. Dunque, non si tratta solo di calcio".

Sulla Cattedrale: "In prima persona sono coinvolto da tre anni per il progetto dello stadio. E finalmente abbiamo ottenuto l'approvazione. Sarà totalmente privato".

Sul nuovo stadio: "Dobbiamo necessariamente costruire un impianto nuovo, accessibile a tutti. La costruzione degli stadi moderni in Premier League ha cambiato radicalmente la posizione dell'Inghilterra: il calcio inglese è diventato una sorta di Super League. Quello italiano, invece, è calato perché le società non hanno investito nelle infrastrutture. Costruire un nuovo stadio verde e sostenibile a Milano è straordinario ed è fondamentale per tornare al top: sia sul campo che fuori".

Il calcio oggi: "Entrare in Champions League o no, oggi dal punto di vista finanziario fa la differenza. Lo stesso vale per le promozioni o le retrocessioni. Io sono d’accordo, ma finanziariamente può avere un impatto importante sui club, portandoli a prendere decisioni sbagliate. Come la Super League? Sì".

Sul futuro del calcio: "Credo che la sostenibilità verde e culturale siano rilevanti per il futuro del calcio. Il calcio è un mix interessante di molti elementi. La gente è affezionata al mondo del calcio, facendone anche una questione personale. Se una squadra perde, nella settimana successiva un tifoso sarà in down emotivo. Bisogna essere capaci di acquisire questa passione dai tifosi, sono valori importanti. Il messaggio centrale del calcio si perderà qualora non si controllasse l'aspetto economico e finanziario... dai trasferimenti ai salari".

Sulla carriera: "Eccomi, è un piacere essere qui. Ho avuto un carriera unica nel calcio, iniziata nel 1994 negli Stati Uniti per organizzare la MLS. Dovevamo creare un nuovo modello per il calcio, sostenibile. Poi nel 2009 sono andato all'Arsenal, come chief-executive, affiancando Arsene Wenger nel nuovo stadio, l'Emirates Stadium. Tre anni fa ho avuto l'onore di arrivare al Milan, che affrontava un brutto periodo. Il Milan è un brand globale con milioni di tifosi. Non c'era un progetto migliore per me".