Umberto Gandini, attuale presidente della Lega Basket Serie A e storico dirigente del Mila, ha rilasciato un’intervista a Radio TV Serie A. Sul Milan di oggi: "Penso che sia una realtà ancora in divenire da un certo punto di vista, c'è stato un cambio di proprietà recente e credo che ci sia un'attenzione molto più elevata rispetto ai nostri tempi di quello che è il marchio. Nell'ultimo anno secondo me c'è un po' troppa attenzione sul fuori campo che sul campo vero e proprio”.
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Gandini: “Pioli professionista, non ha un ruolo semplice perché…”
Su Stefano Pioli: “Non l'ho conosciuto come allenatore di una mia squadra, ma come giocatore e allenatore contro cui ho giocato. L'ho incontrato la sera in cui è stato ingaggiato dal Milan, lui e Boban erano nello stesso hotel. È un eccellente professionista, ha vinto uno scudetto, cosa non semplice che viene data per scontata. Credo che abbia un ruolo non semplice, è difficile interloquire con una proprietà che non ha proprio i fondamentali di gestione di una squadra. Una squadra che ha una forza lavoro fatta da milionari, da gente che diventa famosa presto e che guadagna tanto, che è molto diversa dalla gestione di risorse umane di qualsiasi azienda”.
Se avrebbe fatto la differenza in questo Milan: “No, però ho pensato di poter tornare per fare qualcosa. Contattato da possibili acquirenti del Milan? Sì, ero stato sondato prima dell'operazione Elliot, quando sembrava che Rocco Commisso comprasse il Milan da Yonghong Li. Io ero in uscita dalla Roma, era l'estate del 2018. Tornerei al Milan? Se me lo chiedessero, ci penserei seriamente. È stata la mia casa, una famiglia".
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