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Galli: “Inter più attrezzata per lo scudetto, ma il Milan ha una segreto”

Redazione Il Milanista

Ecco le parole dell'ex estremo difensore del Milan Giovanni Galli al canale Twitch rossonero

Lorenzo Lollo e Mauro Suma durante il programma #SempreMilan, in onda sul canale ufficiale Twitch del Milan, l'ex portiere del Milan Giovanni Galli. Ecco le parole dell'ex estremo difensore

Il 24 marzo dell’86 iniziava l’era Berlusconi - Io dalla Fiorentina con il vecchio presidente Pontello avevo avuto delle richieste che lui aveva declinato, lui voleva tentare… La Fiorentina in quegli anni lì era sempre nei primi 3 posti. Poi a dicembre le cose non stavano andando bene, lui a dicembre mi disse che bisognava fare sacrifici e mi parlò di questa proposta… Così poi nacque questo rapporto con Ariedo Braida, da lì ci fu il primo contatto col mio procuratore e alla fine ci fu questo passaggio al Milan. In quel momento riponevo tanta fiducia in Silvio Berlusconi, stuzzicava l’ambizione di ogni calciatore. Era comunque un salto nel buio, il Milan quell’anno lì non arrivò neanche in Coppa Uefa. Il primo anno per me fu molto difficile. Una squadra che era a metà di un guado, voleva iniziare un percorso di forza e di spettacolo. Il primo anno con Liedholm fu una via di mezzo, e infatti alla fine fu sostituito da Capello. Poi arrivò Berlusconi e in estate scelse il pazzo furioso, Arrigo Sacchi (ride, ndr) che cambiò la storia del calcio”.

Su Maignan -È un giocatore  concreto, che tecnicamente non è un portiere italiano... Però su una struttura come quella di Maignan, con quella personalità, con quel fisico, se ci lavora un preparatore italiano allora restituiremo alla Francia il portiere della nazionale per i prossimi 10 anni. È un portiere efficace, che vive la partita e non la subisce. La vive per 95 minuti. Quell’episodio del gol che ha fatto Kalulu contro l’Empoli… Maignan serve ed è utile anche ai giocatori di movimento. Come gioco con i piedi siamo un bel passo in avanti: la scuola francese per quanto riguarda il gioco con i piedi e la tecnica è molto avanti”.

Quanto incidono i preparatori nella carriera di un portiere? - “Inizialmente ci sono due cose, la voglia e la volontà di stare in porta: c’è chi mentalmente ha questa vocazione. Poi ci vogliono delle qualità fisiche che devono essere diverse da quelle dei giocatori di movimento. Su una struttura predisposta e una testa predisposta si può ottenere un buon portiere lavorandoci. Il preparatore dei portieri su questo può incidere molto”.

Sulla corsa scudetto - “Sotto questo punto di vista faccio finta di niente, dico che l’Inter è più attrezzata e il Napoli è preparato da tempo. Però c’è una cosa che deve inorgoglire i tifosi del Milan: quella alchimia, quell’aria che ci deve essere in quello spogliatoio. Pioli sta facendo un lavoro straordinario, tatticamente e psicologicamente: ha creato un gruppo in cui nessuno fa fatica a fare una corsa in più per il compagno. È questo il segreto di questo Milan”.