Gabriele Gravina, presidente della FIGC, in una intervista al Corriere della Sera ha parlato di come il mondo del calcio si stia muovendo per fare la sua parte per quanto riguarda la guerra in Ucraina.
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Gabriele Gravina: “Il calcio ha urlato il suo no alla guerra”
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, in una intervista al Corriere della Sera ha parlato di come il calcio è contrario alla guerra.
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POSIZIONE FIGC – "Abbiamo subito deciso di far cominciare le partite dei campionati con cinque minuti di ritardo. Una piccola testimonianza, non l’unica. Adesso stiamo lavorando su altre iniziative: non è solo una guerra contro un popolo perché tutti ne siamo coinvolti".
UEFA – "Ceferin si è mosso in fretta e bene. Abbiamo organizzato tre Comitati esecutivi straordinari, dando risposte veloci e concrete. La Fifa, invece, aspettava un segnale dal Cio".
LAYOFF MONDIALI – "La posta in palio è altissima e sappiamo che il percorso è ricco di insidie. Purtroppo ci siamo complicati la vita da soli. Però ho fiducia. Non posso pensare che la Nazionale capace di arrivare sul tetto d’Europa abbia smarrito il senso dell’essere squadra. Mancini, con il nostro aiuto, sarà bravo a centrare un’altra impresa. Chiedo entusiasmo e positività. Così ci vedremo tutti in Qatar".
SUPERLEGA – "La nostra posizione non cambia: è la risposta sbagliata a un problema reale. In questo momento si sente un gran bisogno di unità e non di ulteriori divisioni".
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