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Pierluigi Collina
di Valerio Barberi
MILANO - L'ex direttore di gara Pierluigi Collina, premiato come miglior arbitro della storia del calcio, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano Il Corriere della Sera: "C'è una grande differenza tra ricevere un riconoscimento quando sei ancora in attività e riceverlo quando hai ormai smesso da 15 anni. In questo secondo caso prendi un premio per qualcosa che hai fatto e che niente e nessuno può cancellare. Lo vivo con grande soddisfazione, orgoglio e un po' di nostalgia, perché inevitabilmente mi manca stare in campo".
SUI FALLI DI MANO - "C'è chi sostiene che oggi non esista più l'involontarietà, ma non è vero. La vecchia regola diceva che il fallo di mano era un atto volontario. Ma già in passato venivano puniti, giustamente, anche contatti involontari. La volontarietà era ed è solo una delle fattispecie di punibilità, insieme ad altre non volontarie, ma comunque colpose. Quasi mai un calciatore colpisce volontariamente la palla nella propria area, eppure molte volte è giusto assegnare il calcio di rigore. Nella stragrande maggioranza dei casi ci sono braccia in posizione non giustificata, non congrua, dove non c'è la volontarietà, ma c'è ugualmente una responsabilità colposa".
SUL FUORIGIOCO - "Se oggi si parla di qualche centimetro in futuro, con lo sviluppo della tecnologia, si potrà scendere ulteriormente, arrivando ai millimetri. Basti pensare che la Goal Line Technology ha un margine di errore di sei millimetri ed è vissuta positivamente, senza alcuna polemica".
SUL VAR - "Spesso il controllo viene considerato troppo lungo anche per una scarsa abitudine; in altri sport la pausa è vissuta in maniera normale, anche quando non è breve. L'obiettivo a cui lavoriamo è ridurre i tempi di attesa, ma è difficile abbinare fretta e qualità. Alla fine conta che la decisione sia giusta". >>> E intanto Elliott vuole sognare in grande, tra Champions e Scudetto: arriva il sì definitivo per tre grandi colpi a gennaio! <<<
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