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Ordine: “Thuram? Per l’operazione e resa non è stato uno smacco”

Redazione Il Milanista

Franco Ordine ha fatto il punto sul Milan al primo luglio, tra le pagine del Corriere dello Sport, nel primo giorno della nuova stagione

Franco Ordine ha fatto il punto sul Milan al primo luglio, tra le pagine del Corriere dello Sport, nel primo giorno della nuova stagione sportiva 2023/2024.

“Fin qui il Milan del dopo Maldini si è dedicato completamente al centrocampo rimasto sguarnito dalla cessione di Tonali e dal grave infortunio di Bennacer. Tra qualche giorno decolleranno le altre trattative che puntano a rinforzare la trequarti (Romero pista sicura) prima di passare al centravanti da affiancare a Giroud che resta forse l’incognita maggiore. Anche la spesa più rilevante sul piano economico”.

Poi, continua: “Altra caratteristica: quanto è disposto a investire il Milan? – si chiede Ordine. La risposta sarà affidata alla contabilità degli acquisti ma su un punto proprietà e manager sono in perfetta sintonia: sarà utilizzata tutta la cifra guadagnata da Tonali più l’utile del bilancio al 30 giugno (9 milioni) e un pezzo del budget annuale, questo significa contare su 100-110 milioni, un lusso per i tempi magrissimi del calcio italiano. Eppure restano due interrogativi giganteschi sulla scena: il tempo necessario per assemblare il nuovo centrocampo e le difficoltà nel liberarsi di alcuni “pesi” della panchina (Origi, Rebic, CDK i più complicati da piazzare) che fin qui non hanno trovato alcun acquirente deciso né sistemazione diversa da Milanello. Sarà sufficiente per far dimenticare la sanguinosa ferita di Tonali? Questo è il nodo di fondo col quale il Milan si misurerà lungo i tornanti della prossima stagione”.

Infine, Franco Ordine si concede un’ultima riflessione: “Per il Milan il centravanti non è un acquisto banale considerata l’età di Giroud. Thuram (finito all’Inter) per il costo (6.5. milioni netti più 10 di commissioni) dell’operazione e per la resa (passata come goleador) non è stato uno smacco. A condizione che chi prenderà il suo posto sia più competitivo”.