La sconfitta di ieri sera contro lo Spezia è servita ad elargire ulteriormente il vuoto che il Milan ha in difesa. Ieri mancavano tre dighe come Alessio Romagnoli, Simon Kajer e Fikayo Tomori. Pierre Kalulu e Matteo Gabbia non sono riusciti a compiere l'impresa di nono far sentire la loro mancanza. Già una volta ci erano riusciti, ma ieri no. Anche se il Milan avesse vinto la prestazione del reparto difensivo non sarebbe comunque stata giudicata di alto livello. Tanti, troppi gli errori commessi.
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Mercato, nuovo nome per la difesa: è un francese classe 2002
Paolo Maldini è al lavoro sul fronte mercato per quanto riguarda qualche rinforzo da consegnare a Stefano Pioli.
Paolo Maldini ci prova per un difensore
Ed ecco che allora Paolo Maldini ci sta provando per un difensore. Non si tratta di Bailly del Manchester United, né tanto meno di di Diallo del Paris Saint Germain. Si tratta, bensì, di un nuovo profilo che porta al nome di Maximè Esteve, centrale difensivo classe 2002 del Montpellier che milita dunque in Ligue 1. Per il Milan sarebbe l'ennesimo colpo dal campionato francese, dal quale il direttore sportivo Paolo Maldini sta pensando con buona fortuna.
Ci sono anche dei profili tutti italiani
Non solo profili di giocatori esteri per la difesa del Milan. In fase di studio ci sono infatti anche diverse piste che portano a giocatori convocabili dal commissario tecnico Roberto Mancini. Il primo giocatore sulla lista è Casale dell'Hellas Verona. La società clivense valuta il ragazzo ben 8 milioni di euro e non sembra abbassare le proprie pretese. Come seconda opzione figura invece Viti dell'Empoli. Viti, così come Esteve, è un classe 2002 e con l'Empoli sta giocando con regolarità in questo campionato alternando grandi prestazioni ad altre più deludenti. L'ultimo profilo nostrano porta a Gatti del Frosinone. Già nel mirino della Juventus per rimpolpare la difesa bianconera, Gatti potrebbe essere il giusto acquisto in prospettiva, a basso costo e che potrebbe crescere velocemente in un ambiente come quello rossonero.
di Sergio Poli
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