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Jorginho
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto l'ex Milan Giovanni Lodetti, che ha parlato della vittoria dell'Italia ad Euro 2020 e degli addi che ci sono stati, pesanti, anche in questa sessione di mercato. Lodetti con il Milan vinse la Coppa dei Campioni 1962-1963, lo Scudetto 1967-1968, la Coppa Italia 1966-1967, la Coppa delle Coppe 1967-1968, la Coppa dei Campioni 1968-1969 e la Coppa Intercontinentale nello stesso anno. Si è poi laureato campione europeo con la nazionale italiana nel 1968. Queste le sue dichiarazioni.
SULLA VITTORIA AGLI EUROPEI E LA CANDIDATURA DI JORGINHO A PALLONE D'ORO - Io sono stato felicissimo di vedere l'Italia vincere gli Europei dopo la nostra vittoria del 1968. Erano passati ormai troppi anni. In particolare Jorginho ha dimostrato grandissime qualità. Non ha nulla di meno rispetto ai suoi concorrenti per la vittoria del pallone d'oro. Certo, forse a differenza di altri anni, in questa stagione c'è davvero una grandissima incertezza relativamente a chi possa spuntarla alla fine. Di certo ciò che Jorginho ha dimostrato gli da tutte le carte in regola per essere davvero uno dei principali indiziati alla vittoria finale.
SUGLI ADDI DI IERI E DI OGGI: "NON CI SONO PIU' LE BANDIERE DI UNA VOLTA" - Il calcio è cambiato molto negli anni. Sinceramente sono parecchio critico nei confronti dei grandi addi che abbiamo visto anche in questa stagione. Penso a Donnarumma o a Lukaku. Credo che i giocatori dovrebbero rifelttere: Donnarumma ad esempio viene fuori dal settore giovanile, ma non è sembrato. Ai miei tempi fare una carriera al Milan, all'Inter, alla Juventus, era il massimo! Mia madre diceva sempre, "El daner gana", il denaro vince. Credo però che il valore morale sia molto più importante. Se penso a me e dovessi tornare indietro ai miei tempi farei di tutto per non essere ceduto dal Milan e per condurre una intera carriera in una squadra che mi ha dato tanto.
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