L'Italia è in finale. Ripetiamolo gli Azzurri hanno sofferto, giocato male ma alla fine a Wembley, dagli 11 metri sono i ragazzi di Mancini.
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E’ “fiesta” per l’Italia!!! Gli azzurri battono la Spagna ai rigori
Grande impresa degli azzurri che battono, ai rigori, la Spagna.
Nessuna sorpresa di formazione per la formazione Azzurra. Al contrario Luis Enrique sorprende tutti lasciando in panchina Morata e lanciando dal primo minuto un attacco leggero e veloce con Olmo, Torres, Oyarzabal.
Il primo tempo l'Italia è rimasta fisicamente e mentalmente negli spogliatoi. La Spagna domina ma crea poco davanti alla porta di Donnarumma. Nei primi 45' è proprio l'estremo difensore l'unico a guadagnarsi la sufficienza. Il centrocampo non regge. E' impreciso. Barella, Verratti e anche Jorginho non brillano. Immobile non viene servito.
La seconda frazione cambia la musica al 60° con appena tre passaggi arriva il gol. A segnarlo è Chiesa, al secondo gol a Wembley. Mancini, nonostante il vantaggio, toglie Immobile e mette Berardi con Insigne falso nove. Luis Enrique invece mette Morata. E proprio il bianconero al 80esimo segna il gol del pareggio sfruttando al meglio l'errore della retroguardia azzurra. E' 1 a 1. E l'Italia deve rifare tutto. La mossa del Mancio è mettere dentro Toloi al posto Emerson, Belotti al posto di Insigne.
Non si sfugge dai supplementari: poche emozioni. La Spagna arriva e pressa: Donnarumma risponde presente. L'Italia prova qualche timida reazione ma non crea problemi a Unai Simon. E inizia la lotteria dei rigori dopo 30 minuti di vuoto azzurro più totale.
Mancini chiama i suoi. Stessa cosa Luis Enrique. Cerchio davanti panchina per scegliere i rigoristi: Locatelli, Belotti, Bonucci, Bernardeschi, Jorginho per gli azzurri. Olmo, Moreno, Thiago Alcantara, Morata. Inizia l'Italia, sotto la sua curva. Locatelli sbaglia. Dani Olmo pure. Nessun problema, invece, per Belotti, Moreno, Bonucci Thiago Alcantara e Bernardeschi. Dagli undici metri invece crolla Morata, l'uomo del gol del pari. Tutta l'Italia è con Jorginho che non sbaglia e regala la finale di Wembley, dopo quella fallita da Prandelli nel 2008.
Piccola nota a pié pagina: Felix Brych inadeguato per questi palcoscenici.
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