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Donati: “Torino-Milan? Per i rossoneri è una partita fondamentale”

Domenica sera il Torino scenderà in campo contro il Milan . In vista del match contro i rossoneri la redazione di toronews.net ha intervistato Massimo Donati, attuale commentatore di DAZN, per fare il punto sulla stagione dei granata. Ecco le sue...

Redazione Il Milanista

Domenica sera il Torino scenderà in campo contro il Milan . In vista del match contro i rossoneri la redazione di toronews.net ha intervistato Massimo Donati, attuale commentatore di DAZN, per fare il punto sulla stagione dei granata. Ecco le sue parole al portale

Buongiorno Massimo, siamo ormai alle ultime battute del 2021/2022: come giudica la stagione del Torino?

“Il Torino arrivava da un paio di stagioni complicate, quindi raggiungere la salvezza in modo agevole come sta accadendo in quest’annata non è da poco. È già un bel passo in avanti, sebbene nel corso del campionato le aspettative fossero cresciute complice i buoni risultati ottenuti. Dopo una flessione, a Salerno c’è stato il ritorno al successo. Devo dire che una costante del Torino è stata la fase difensiva, sempre importante. Qualche affanno in più si è notato in attacco, anche perché Belotti è stato fuori parecchio tempo”.

Quanti meriti ha Ivan Juric?

“Tanti. La squadra è organizzata, gioca bene e dà sempre tutto. Si vede che è una squadra battagliera proprio come Juric. Il tecnico ha quindi tanti meriti in questa stagione positiva per il mondo granata”.

Ha già citato Andrea Belotti: sta dimostrando negli ultimi mesi di essere ancora importante per il Torino?

“Si sta comportando da grande professionista. È sotto contratto con il Torino e sta profferendo il massimo per il Torino, come è giusto che sia. Belotti è sempre stato un uomo squadra, un trascinatore, un goleador: è ancora molto importante per il Toro. Non gli si può dire proprio nulla sotto questi punti di vista”.

Quanto incide per un giocatore una situazione contrattuale incerta quale quella del “Gallo”?

“Ogni giocatore fa quello che si sente e ritiene più opportuno per la propria carriera. Ciò non mina il legame di Belotti con il Torino e non lo mette nemmeno in discussione. È normale che si arrivi ad alcuni momenti della vita nei quali bisogna pensare e ripensare più volte alle scelte perché hanno un peso maggiore rispetto ad altre prese in passato”.

Nelle ultime giornate, complice qualche assenza di troppo, Juric ha puntato spesso su Pobega o Lukic in posizione avanzata, ovvero sulla linea dei trequartisti. Come cambia l’assetto del Torino con tale avanzamento?

“Pobega e Lukic hanno predisposizione e attitudine nel buttarsi dentro. Se li ha messi lì, Juric ha visto delle potenzialità. Sono due giocatori che sanno interpretare il ruolo. Il tecnico cerca di sfruttare nella loro totalità le caratteristiche di ognuno dei giocatori a disposizione”.

Si aspettava una crescita così significativa di Gleison Bremer?

“Sì, perché ha qualità fisiche, mentali e tecniche. In questa stagione si è confermato un grande difensore e vedo in lui, come molti altri addetti ai lavori, un radioso avvenire. È bello notare come il brasiliano si sia imposto in maniera così netta in un campionato notoriamente complesso come la nostra Serie A”.

Cosa si attende domenica sera da Torino-Milan?

“Per il Milan è una partita fondamentale. Il Torino arriva più sereno e più leggero, ma non prenderà sicuramente sotto gamba l’impegno. La posta in palio sarà molto più alta per il Milan rispetto al Torino”.

Come sta vivendo questa stagione da inviato di Dazn?

“Devo dire che vedere e commentare partite è sempre bello. Parlare di calcio è la mia passione. Mi manca un po’ il campo e la quotidianità della squadra. A Dazn il gruppo di lavoro è giovane ed entusiasta. Ha voglia di fare e raccontare”.

Cosa le ha lasciato la breve esperienza in granata?

“Non furono sei mesi felicissimi perché c’erano problemi un po’ su tutta la linea. Ho però un grande ricordo della tifoseria, particolarmente legata alla squadra. Sono passati molti anni, eppure il ricordo resta piacevole, sebbene, come detto, le cose dal punto di vista sportivo non furono semplici”.