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Donadoni: “La finale con la Steaua ci proiettò in un’altra dimensione”

L'ex rossonero, in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha ricordato il suo passato col Milan, dall'arrivo ai grandi trionfi

Roberto Donadoni ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. L'ex rossonero ha toccato diversi argomenti, riguardo al suo passato col Diavolo. Sul suo passaggio al Milan: "Bortolotti, presidente dell’Atalanta, aveva deciso di vendermi alla Juve ma io, supportato dal d.s. Previtali, spinsi per il Milan. Tifavo per loro".

La partita più bella con il Milan: "La finale di Coppa Campioni ’89 con la Steaua. Abbiamo giocato partite migliori e battuto avversari più forti, ma quello è lo spartiacque che ci ha proiettato in un’altra dimensione: li facemmo sembrare mediocri. E non lo erano".

Il litigio con Sacchi: "Arrigo era molto esigente, si sa, aveva questa tendenza a pilotarti in partita. E se giocavi sulla fascia vicina alla panchina… Una volta mi martellò senza sosta durante un’amichevole. Gli dissi: ‘Mister, almeno oggi mi puoi lasciare tranquillo".

Il compagno più forte e l'avversario più ostico: "Van Basten il top. Di botte ne ho prese tante… Beppe Baresi, Conte, Vierchowod. E Bruscolotti: mi diceva 'se superi la linea di centrocampo ti spacco una gamba'".


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