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ROME, ITALY - AUGUST 31: Tammy Abraham of AC Milan reacts with Rafael Leao during the Serie A match between Lazio and Milan at Stadio Olimpico on August 31, 2024 in Rome, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
L’ex ct della Nazionale Roberto Donadoni è intervenuto a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, dove ha parlato del calcio italiano.
Sui pochi italiani in Serie A: "Deve cambiare la politica all'interno dei club. Ai miei tempi c'erano un massimo di tre stranieri, nel nostro Milan avevamo i tre olandesi con cui qualcosa abbiamo vinto, e poi tutto il resto della squadra era italiano. Ora è esattamente il contrario. Bisogna avere la voglia di investire sui vivai, sui giovani e dar loro la possibilità di giocare. Ci sono squadre con ottimi vivai, l'Atalanta è una di queste. Ma anche le Primavere ormai hanno in squadra 7-8 stranieri".
Su quale attaccante bisogna puntare: "Siamo tutti in apprensione per Totò Schillaci, mi auguro che tutto si risolva per il meglio. Gli attaccanti di quel periodo, oltre a Totò, erano Mancini, Vialli e Baggio. Avevamo un assortimento differente dal punto di vista qualitativo. Gli attaccanti di oggi sono più giocatori di squadra e non finalizzatori o interpreti individuali. Ogni ct deve sapere con quale materiale umano lavorare, ma è il bello del calcio. Non hai il finalizzatore, bisogna lavorare più di squadra con inserimenti da dietro, ne abbiamo di centrocampisti bravi con queste qualità".
Sulla situazione in casa del Milan: "Quanto abbiamo visto con Leao e Theo non è stato edificante e mi spiace molto. Bisogna saper accettare e condividere le cose, bisogna sapere che un gruppo è fatto di tanti individui e tutti quanti devono voler solo il bene della squadra. Quando capitano questi episodi sono veramente dei brutti segnali".
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