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Dicono di M…ilan – Le parole del 29 aprile
Ecco le parole del giorno
Dicono di M...ilan, le parole del giorno
GIANLUCA ROCCHI A TUTTOSPORT - "Ringrazio l’Udinese per aver organizzato questo appuntamento che per noi arbitri è fondamentale, perché ci serve il punto di vista delle società e dei giocatori. Gli arbitri sono un servizio per i calciatori ed è giusto che chi subisce le decisioni arbitrali dica quello che pensa. L’introduzione del Var è stata un’idea geniale perché ha cambiato in positivo la vita degli arbitri. Ha dato molta più serenità a tutti e ha creato un senso di giustizia profondo perché negli ultimi tre campionati non abbiamo avuto gol irregolari - parlo del fuorigioco - e questo è un risultato straordinario".
GIANLUIGI DONNARUMMA SU INSTAGRAM - "Concentrati, determinati e pronti. Vogliamo e possiamo raggiungere il nostro obiettivo. Daremo tutto. Forza Milan". Ecco il post completo:
LAURA AGARD A ACMILAN.COM - “Siamo quasi alla fine e dobbiamo essere tutte quante pronte perché ci saranno ancora delle partite da giocare. Ragioniamo sempre partita dopo partita per essere concentrate al meglio, prima la Roma e poi le altre. Contro l’Inter l’importante era vincere e lo abbiamo fatto, ci è mancata un po’ di gestione nel secondo tempo. Contro la Roma in finale di Coppa Italia saranno 2 partite completamente diverse, qualunque sia il risultato della prima partita. La Roma è forte, ma anche noi abbiamo delle qualità, giocano un bel calcio e sono molto unite. Sarà difficile perché hanno fatto molto bene contro la Juventus, eliminandola. A fine stagione faremo i conti in base a come andrà la finale”.
GIANCARLO PADOVAN A SKY SPORT- “Non è giusto legare il futuro di Pioli solamente alla Champions League perché il bilancio deve essere un bilancio complessivo, e non solo sull’ultimo km, dove, puoi anche forare”.
ANTONIO DI GENNARO A TMW RADIO -
Possibile pensare al Milan senza Pioli la stagione prossima? -"Ne parlavo oggi con addetti ai lavori, tante panchine sono in dubbio. Sarebbe una debacle se sfumasse l'obiettivo Champions: se non torna il vero Ibrahimovic per me sarà veramente difficile. L'unica grande che mi sembra sicura di non subire stravolgimenti è l'Atalanta con Gasperini, non mi pare ci siano problemi. Credo ci sarà un bel valzer di panchine".
Al Milan serve più un titolare che un vice-Ibrahimovic? - "Sì. A gennaio avevo avallato anche io il ritorno di Mandzukic, ma fisicamente non ha mai ritrovato la condizione. Doveva tornare prima. Comunque sì, ci vuole uno già pronto, al di là del piazzamento che otterrà il Milan".
Di Donnarumma che ne pensa? - "C'è una problematica di fondo. Già gli scorsi anni si ricordano difficoltà nel prolungamento. Se uno ama la propria squadra, anche con un procuratore importante di mezzo, rimani. Se perdi Donnarumma, per età e qualità che ha, è un problema"
MASSIMO TECCA A SKY SPORT - "Il Milan è la squadra che ha iniziato la stagione prima degli altri e questo prima o poi doveva essere pagato, è una questione fisiologica difficile da evitare. Credo che Pioli abbia lavorato per il bene della società rivalutando alcuni giocatori sui quali c'erano grossi punti interrogativi. Sono mancate alternative importanti in attacco, è il reparto che accusa problemi maggiori nell'attesa del ritorno di Ibrahimovic: il giudizio complessivo su Pioli non può che essere positivo".
MAURO TASSOTTI A TUTTOSPORT -"Sheva ha l'ambizione, prima o poi, di misurarsi in una squadra di club. Non dipende dal nome, ma dal campionato, dalla serietà del progetto e da come lo andranno a cercare. Non vuole essere assunto solo perché lui è Sheva. Deve esserci una ricerca ed un apprezzamento del suo modo di lavorare, del metodo impostato, sul come vuole fare giocare i suoi. Shevchenko è molto bravo ed i risultati della Nazionale Ucraina, nonostante un periodo storico non semplice, sono evidenti".
MATTEO DARMIAN A LA GAZZETTA DELLO SPORT -"Nessuna rivincita, del Milan posso solo parlare bene: sono rimasto lì 11 anni, mi hanno fatto diventare uomo. Le nostre strade si separarono perché quel Milan era una grandissima squadra e io avevo solo bisogno di giocare".
MATTEO SCONCERTI SU IL CORRIERE DELLA SERA - "In casa i rossoneri hanno vinto solo 7 delle 17 gare giocate, mentre in trasferta fanno meglio perché hanno più spazio davanti. La prima spiegazione è l'infortunio di Bennacer, contemporaneamente è iniziata la lunga pausa fisica di Ibrahimovic. Il terzo nodo fondamentale nel gioco del Diavolo era e rimane Calhanoglu, il quarto Theo Hernandez: nessuno dei due è più tornato cosa era stato. Poi non ci sono gol facili nel Milan, cosa che invece lo aiutò nel girone d'andata avendo beneficiato anche di 14 rigori. Infine è stata sbagliata la costruzione della rosa: giocatori di qualità con caratteristiche troppo diverse rispetto alla necessità".
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