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Milan in Champions League, super festa in spogliatoio.
Dicono di M...ilan la rubrica de IlMilanista.it che raccoglie tutte le parole della giornata sull'universo Milan.
ARRIGO SACCHI A LA GAZZETTA DELLO SPORT - "Mancherà Donnarumma, mancherà anche Calhanoglu, però il problema non sarà tanto riempire le caselle. L’importante per Pioli sarà che la sua squadra mantenga l’entusiasmo e l’umiltà che le hanno permesso nella stagione scorsa di andare oltre ogni aspettativa. Se superano il rischio dell’appagamento, i giocatori di Pioli possono diventare ancora più bravi. Non devono pensare di essere arrivati , ma devono imparare a giocare a memoria, a occhi chiusi. È lo step che manca. Rispetto allo scorso anno però sono tutti migliorati, Kessié, Calabria, tanti altri. Donnarumma è un buon portiere, ma conta l’insieme. Per quello che riguarda l’attacco, Ibra e Giroud sono fortissimi, però avanti con gli anni: è questa la vera incognita".
MARCO AMELIA AL CANALE TWITCH DEL MILAN - "Ibra lo conosco benissimo, è un attaccante di assoluto livello e lo sta dimostrando ancora adesso; sembra che abbia meno di 30 anni per come sta in campo e la presenza che trasmette. Giroud è un attaccante di prima fascia. Credo che Maldini e Massara abbiano fatto un ottimo colpo perché ha caratteristiche giuste per questo Milan: è un attaccante tecnico, è di grande movimento, ha fiuto del goal e sa attaccare il pallone di testa. Con quei due attaccanti e gli altri giocatori credo che si possa ben sperare per questa squadra. Florenzi è un ragazzo eccezionale, di spogliatoio, di grande presenza nel gruppo. Ha caratteristiche che ogni allenatore vorrebbe perché sa fare più ruoli: sa giocare da terzino a 4, da alto nel 4-4-2, l'esterno alto nel 4-3-3, l'esterno a tutta fascia nel centrocampo a 5; ha nella corsa una delle caratteristiche principali. Viene chiacchierato poco, ma è stato quello più costante nel ruolo, nonostante venga considerato meno rispetto ad altri. Potrà essere molto utile al Milan".
JOSE' ALTAFINI A LA GAZZETTA DELLO SPORT - "Mi piace molto, e il mercato ancora non è finito. Certo, vale anche per gli altri club. Ma il Milan ha già un'ottima difesa, mi piacciono tutti, Tomori, Kjaer e Theo Hernandez. Florenzi è un bel jolly, può giocare dappertutto. Certo c'è l'incognita Kessiè: con o senza Kessiè cambia molto. Anche Bakayoko sarebbe un buon rinforzo, però Kessiè che non ha ancora firmato il rinnovo di contratto un po' mi preoccupa. I dirigenti del Milan stanno lavorando bene, dovrebbero trovare una soluzione in fretta".
MANUEL LOCATELLI IN CONFERENZA STAMPA - "Il Milan innanzitutto resterà sempre una pagina bellissima per me. Quel momento mi ha catapultato in una realtà in cui non ero pronto. Poi grazie al Sassuolo mi sono ripreso. C'erano aspettative molto alte, ma poi per fortuna grazie al Sassuolo mi sono ripreso. Mia nonna, una delle più juventine, mi ha guardato e mi ha detto bravo per il gol, però poi mi ha ricordato che anche la punizione di Pjanic era regolare".
MARCO NOSOTTI A SKY SPORT - "Giroud mi piace molto. Era il centravanti della Francia campione del Mondo in cui fece un lavoro straordinario. Può giocare in coppia con Ibra; con il Milan di Pioli che ha giocatori che si inseriscono è uno che dirige l'attacco lì in mezzo: sente la porta, vede la porta, ti fa giocare bene. Ibra? Credo che i due si siano annusati e capiti subito dall'inizio e si sono trovati bene, rispettandosi nei loro ruoli".
ALESSANDRO COSTACURTA A IL CORRIERE DELLA SERA - "Di Giroud mi dicono essere altruista e importante per lo spogliatoio. Certo, ha esperienza internazionale ma non condivido l’entusiasmo per il suo innesto. È campione del mondo con la Francia, ma era una seconda linea. Piuttosto mi aspetto che sboccino quei giovani che il Milan già ha: premesso che su Leao ho perso le speranze, confido molto in Brahim Diaz che dovrebbe giocare sempre. Mi auguro che Tonali faccia il salto di qualità e da Theo mi attendo un miglioramento nel lavoro difensivo. Ibra? Nonostante l’età andava confermato. Ma deve imparare a dosarsi, glielo suggerisco io che ho giocato fino a 41 anni. Deve essere decisivo nei big match, rassegnandosi a scendere in campo due volte su quattro".
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